"Samsung non ci ha copiato," il giudice ordina uno spot ad Apple

"Samsung non ci ha copiato" questo è grossomodo quanto dovrà scrivere Apple sul proprio sito Web e sui giornali in UK nei prossimi mesi. La decisione è del giudice.
"Samsung non ci ha copiato" questo è grossomodo quanto dovrà scrivere Apple sul proprio sito Web e sui giornali in UK nei prossimi mesi. La decisione è del giudice.

Doccia fredda per Cupertino in UK. Il giudice Colin Birss -quello secondo cui il Galaxy Tab non è “sufficientemente figo” per scambiarlo per un iPad- ha rigettato il ricorso presentato da Apple dopo che la Corte l’aveva costretta a sostenere sul proprio sito Web e sui giornali nazionali che Samsung non ha copiato iPad. E dovrà mantenere tale spot per un lasso di tempo conveniente, non inferiore ai sei mesi.

Niente da fare, il ricorso presentato da Cupertino contro la curiosa decisione del giudice non ha sortito risultati, se non quello di posticipare l’onta; e ora, scrive BBC News, sarà costretta a ottemperare alle richieste del giudice:

Alla società americana è stato chiesto in precedenza di piazzare una notifica opportuna -con un link alla sentenza originale- sul proprio sito Web e in altre campagne pubblicitarie da lanciare sul Daily Mail, Financial Times, T3 Magazine e altre pubblicazione per “correggere la percezione perniciosa” che Samsung abbia copiato Apple.
I giudici di appello hanno deciso di non capovolgere la precedente decisione basandosi sulla considerazione che una battaglia riguardo i diritti sul design di Cupertino nei tribunali tedeschi avrebbe creato confusione nelle menti dei consumatori. “Il riconoscimento deve venire dalla fonte” hanno affermato. “qualunque altra soluzione non avrebbe avuto la medesima efficacia.”

Ora, volendo, Apple potrebbe appellarsi alla Corte Suprema del Regno Unito, ma stando a quel che riporta Reuters non ha alcuna intenzione di impelagarsi in un viaggio simile dagli esiti tutt’altro che certi. La vicenda, dunque, si conclude probabilmente qui, con un finale simpsoniano; e immaginiamo già Tim Cook, col cappello da somaro, intento a scrivere sulla lavagna “non è vero che Samsung ci ha copiato.”

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