iPod touch 5g e iPod nano 7g, le prime recensioni

Ora che i nuovi iPod touch ed iPod nano stanno finendo nelle mani degli utenti, sul Web fioccano le prime recensioni. Per lo più entusiastiche.
Ora che i nuovi iPod touch ed iPod nano stanno finendo nelle mani degli utenti, sul Web fioccano le prime recensioni. Per lo più entusiastiche.

Dopo lo spot televisivo, e ora che i nuovi iPod touch di quinta generazione, gli iPod nano di settima e gli iPod shuffle nelle nuove colorazioni sono già nelle mani degli utenti, sul Web cominciano a fioccare le prime recensioni, tutte per lo più entusiastiche. Ma non mancano considerazioni più negative.

Il primo a mettere le mani sui dispositivi in questione è stato The Verge, che sul nuovo touch scrive:

Quando finalmente riesci a tirarlo fuori dal suo imballo a prova d’apertura, hai quasi l’impressione di essertene lasciato indietro un pezzo. È veramente sottilissimo, e pesa solo pochi grammi. Ciononostante, non sembra affatto economico o fragile. Non siamo certamente ai livelli dell’incredibile maestria dietro l’iPhone 5, ma il suo pannello posteriore in alluminio restituisce una notevole sensazione di solidità, e i bordi leggermente arrotondati stanno comodamente nella mano.

A pesare, sul giudizio positivo, la scelta di adottare il medesimo display da 4″ dell’iPhone 5; nella precedente generazione, infatti, lo schermo era sì Retina ma di qualità nettamente inferiore rispetto all’iPhone 4. Il nuovo gingilli di Cupertino, invece, se la cava magnificamente sia coi contenuti a 1080p che durante gli scatti fotografici. L’unico dubbio semmai è sul price point adottato:

In assenza di un’opzione entry level più economica, il touch è ben lontano dall’essere un acquisto di impulso. E neppure vendere la penultima generazione a 199$ rappresenta un buon compromesso: ha una fotocamera terribile, uno schermo molto peggiore e componentistica seriamente obsoleta. Se state cercando un dispositivo come l’iPod touch, è fuori di dubbio che dovreste acquistare il modello di quest’anno; anche se, probabilmente, molti ci penseranno due volte prima di tirare fuori 300$.

Per quanto concerne l’iPod nano, invece, il problema principale è di tutt’altra natura: come si fa infatti a recensire un prodotto che sostanzialmente può solo riprodurre file audio e poco più? Senza contare che mancano feature avanzate come il supporto ad iCloud, il che costringe ancora alla tradizionale sincronizzazione con iTunes:

Vuoi ascoltare della musica con l’iPod nano? Allora, faresti meglio a prepararti ad aprire iTunes e a infilare un cavo per trasferire tanti bei file. È un po’ come tornare indietro al 2010, prima che Apple stessa iniziasse ad allontanarci dai file per spingerci nelle braccia di iCloud.
Se non vi disturba la gestione dei file, il nuovo iPod nano è il miglior lettore musicale sul mercato. È uno di quei prodotti che solo Apple è in grado di produrre: una fetta di metallo e plastica senza soluzione di continuità, piacevolissimo da tenere in mano.

Si tratta d’una lacuna importante, che relega il nano in una posizione di netto svantaggio rispetto al resto dell’offerta di Cupertino. Svantaggio per niente ridotto dall’inclusione del connettore Lightning:

Quando [Phil Schiller] ha introdotto il piccolo connettore Lightning il mese scorso, aveva sottolineato che “una volta facevamo tantissime cose via cavo, mentre ora è tutto wireless.” E dopo Bluetooth e WiFi, qual’è la tecnologia “migliore di tutte”? Esatto, proprio quella. “Con iCloud, possiamo scaricare senza fili tutti i nostri contenuti.” Il nuovo nano avrà pure il nuovo connettore del futuro, ma tutto il resto si aggrappa strenuamente al passato, ad un mondo in cui iTunes è ancora il centro del nostro universo digitale, e non un relitto del passato disperatamente bisognoso di un nuovo inizio e di nuove idee.

Per 149$, conclude The Verge, l’iPod nano rischia di risultare davvero poco appetibile tra quelli che desiderano un iPod con schermo. A quel punto, tanto vale spendere 50$ in più e portarsi a casa l’iPod touch di quarta generazione. A livello di funzionalità, è tutta un’altra musica.

Photo | Getty

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