Google prende le distanze dal caso Apple-Samsung

Apple e Samsung litigano. E in mezzo, con Android, c'è Google che ora inizia a tremare. E infatti, mette le mani avanti con un comunicato.
Apple e Samsung litigano. E in mezzo, con Android, c'è Google che ora inizia a tremare. E infatti, mette le mani avanti con un comunicato.

In attesa che i dettagli formali vengano fissati, la realtà è brutalmente semplice: per il giudice, Samsung ha violato i brevetti e il trade dress di Apple e per questa ragione l’ha condannata al pagamento di oltre 1 miliardo di dollari di danni. E così, se a Seul ci si dispera e a Cupertino si brinda, a Mountain View Google prende le debite distanze dalla controversia per tutelare Android.

Il fatto è che con un simile successo tra le mani, in linea teorica la mela ha tutte le carte in regola per mettere a posto qualche conticino in sospeso, ed è per questo che Big G deve aver deciso di mettere le mani avanti, hai visto mai:

La Corte d’Appello rivedrà sia le violazioni che la validità delle affermazioni sin qui espresse. Molte di queste non si riferiscono al nocciolo del Sistema Operativo Android, e diverse altre sono in corso di rivalutazione da parte dell’Ufficio Brevetti USA. L’industria mobile si muove velocemente e tutti i suoi attori -compresi i nuovi arrivati- stanno costruendo prodotti sulla base di quel che vediamo in giro da decenni. Lavoriamo coi nostri partner per fornire ai consumatori prodotti innovativi e poco costosi, e non vogliamo ostacoli che limitino i nostri sforzi.

Il fatto è che Samsung sapeva perfettamente di essersi ispirata “un po’ troppo” al design di Cupertino, ed è questo elemento che ha influenzato sopra ogni altra cosa il verdetto del giudice Koh. Esiste persino una mail inviata da Google ai responsabili dello sviluppo del Galaxy in cui si esprimevano preoccupazioni in tal senso:

“Ti notifico le direttive del team leader formulate durante il meeting dei dirigenti di ieri” si legge all’inizio del messaggio. Il sesto elemento della lista si riferisce al bisogno di “rispondere al problema della similarità di design della serie S.” Con serie S -spiegava il designer di Samsung Kim Jin Soo chiamato a testimoniare- si intendeva proprio gli smartphone della società.
“Google richiede di smarcarsi maggiormente da un design che ricalca di primo acchito un iPad” è riportato nella mail. “Considerate la possibilità di guadagnare un certo distacco nel design attuale come suggerito da Google ma al contempo mantenete il design attuale, in armonia con le richieste di ogni carrier.”

Il che vuol dire tutto e niente, qualcosa come “copiate l’iPhone ma non troppo” insomma. E in attesa che Apple inizi sul serio a giocare le sue carte, i primi effetti della novità si sono già scatenati sui mercato: le azioni di Cupertino guadagnano due punti percentuali mentre quelle Samsung affondano del 7%. E questo non è che l’inizio.

Photo | BusinessWeek

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