AirPods, il successo che tutti cercano di copiare

Visto il successo planetario di AirPods, non sorprende che tutti i competitor Apple stanno cercando di emularli. Tant'è che sia Amazon che Microsoft lanceranno auricolari simili.
Visto il successo planetario di AirPods, non sorprende che tutti i competitor Apple stanno cercando di emularli. Tant'è che sia Amazon che Microsoft lanceranno auricolari simili.

Facili da usare, stilose, capaci di abbinarsi in pochi istanti e dotate di feature smart. In poco tempo, gli AirPods hanno conquistato il cuore e il portafogli degli utenti in tutto il mondo. E ora ai competitor è scattata l’invidia: sia Amazon che Microsoft lanceranno presto un prodotto simile.

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Le prime voci di corridoio sono iniziate la settimana scorsa, quando è emerso che Amazon sta lavorando ad una sorta di AirPods con Alexa: auricolari piccoli e leggeri, completamente wireless, dotati di astuccio con batteria integrata e capaci di fornire intrattenimento musicale, informazioni, esperienze di shopping, chiacchiere con gli amici e molto altro, il tutto con la facilità di un comando vocale. Praticamente AirPods senza Siri; o se preferite, le feature di Amazon Echo in un paio d’auricolari.

Idem con patate per Microsoft, scoperta ad avere piani analoghi (nome in codice “Progetto Morrison”): un paio di auricolari intelligenti, capaci di interagire con Cortana e funzionalità per “agevolare la lettura su smartphone.” Qualunque cosa significhi. E indovinate un po’? Si dovrebbero chiamare “Surface Buds.”

E intendiamoci, più concorrenza è sempre una bella cosa per gli utenti, perché significa maggior scelta e soprattutto prezzi inferiori. Ma ci domandiamo come potrebbero Microsoft e Amazon godere del medesimo livello d’integrazione concesso a Siri su iOS. Affinché gli assistenti virtuali alternativi possano funzionare su iPhone, infatti, occorrerebbe avere aperta l’app di Cortana/Alexa e il telefono sbloccato; una combinazione piuttosto rara. Ed è impensabile che Apple decida di concedere ai concorrenti vantaggi su questo terreno, aprendo agli assistenti alternativi a Siri: piuttosto, Jonathan Ive si farebbe crocifiggere in sala mensa.

Chissà, magari gli auricolari si interfacceranno con i dispositivo Echo domestici, o forse interagiranno direttamente coi server Amazon e Microsoft; cosa che però farebbe lievitare i costi ben oltre il prezzo di AirPods. Insomma, la sfida è aperta, e non vediamo l’ora di sapere come va a finire. Voi, intanto, comprereste auricolari della concorrenza se costassero meno di 100€?

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