iTunes: è tempo di semplificare

Un'analisi su come ha fatto un semplice programma di ascolto musicale a trasformarsi nell'odierna accozzaglia di funzioni. Quale futuro per il meno intuitivo dei programmi Apple?
Un'analisi su come ha fatto un semplice programma di ascolto musicale a trasformarsi nell'odierna accozzaglia di funzioni. Quale futuro per il meno intuitivo dei programmi Apple?


Supponiamo che il Doc ci abbia regalato una DeLorean modificata e che noi si decida di tornare nel 2001. Nei colorati iMac troveremmo ancora Mac OS 9 con un’applicazione nuova di zecca che serve a gestire la propria libreria musicale. Si tratta di iTunes, sviluppato da Apple a partire dal sorgente di SoundJam MP, un allora popolare programma per Mac per la gestione degli MP3.

Nella versione 1.0, iTunes gestisce e riproduce file musicali e masterizza cd audio. Niente di meno, niente di più. Il 23 ottobre 2001, Apple lancia il primo iPod e il 2 novembre successivo rilascia iTunes 2.0: l’applicazione diventa compatibile con il nuovo Mac OS X e si occupa anche di sincronizzare l’iPod.

Facciamo un salto fino al 2003, anno di lancio dell’iTunes Music Store: da iTunes è ora possibile acquistare canzoni e audiolibri, anche su Windows. Nel 2005, il popolare programma aggiunge alle sue mansioni la gestione di video e foto di iPod sempre più avanzati. Nel 2006 sincronizza i dati di allenamento di iPod nano e consente l’acquisto di film e giochi dall’iTunes Store.

Fino ad arrivare ai giorni nostri con iTunes dedicato all’acquisto e alla sincronizzazione di app nei dispositivi iOS e alla gestione di librerie di eBook. Per non farsi mancare nulla, iTunes si trasforma perfino nell’unico accesso completo a Ping, un social network musicale che tarda a decollare.

Il programma leggero e funzionale del 2001 è solo un ricordo e si è trasformato in un gigante lento ad avviarsi, costretto a mille compiti e limitato da un’interfaccia grafica su cui pesano gli anni.

In media, la mole di dati gestita da iTunes si aggira nell’ordine di decine di GB formati dai backup dei dispositivi, dalle app, dai film e, naturalmente, dalla musica. Il più usato dei programmi Apple è diventato il meno intuitivo.

Impossibile pensare che a Cupertino non si siano accorti del mostro che hanno creato passo dopo passo. Impossibile credere che non si stiano valutando alternative che modernizzino e allo stesso tempo semplifichino l’applicazione.

Le possibilità sono tante. Un’idea -di cui si parla a cicli regolari- potrebbe essere quella di dividere iTunes in due applicazioni distinte: la prima si occuperebbe della sincronizzazione con i dispositivi iOS e la seconda tornerebbe a gestire musica e film.

D’altro canto, iPhone e iPad sempre più indipendenti dai cavi e iCloud sempre più utilizzato, fanno sperare anche in un definitivo addio ad iTunes come sincronizzatore unico.

Intanto Apple prepara iTunes 11 e secondo le indiscrezioni non sono previste modifiche all’interfaccia ma solo l’aggiunta della compatibilità con iOS 6 e con iCloud.

Che ci piaccia o no, pare dunque che si debba usare iTunes “il gigante”, ancora per un bel po’. Speriamo che Apple si dia una mossa.

[via Macworld.com]

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