BTIG declassa Apple: i carrier si rivolteranno contro iPhone

BTIG Research declassa Apple da “Buy” a “Neutral…” poiché, a dire dei suoi analisti, la politica di sovvenzioni messa in atto nel mondo per iPhone è insostenibile per i carrier telefonici.
BTIG Research declassa Apple da “Buy” a “Neutral…” poiché, a dire dei suoi analisti, la politica di sovvenzioni messa in atto nel mondo per iPhone è insostenibile per i carrier telefonici.


Con le casse che straripano di contante e le azioni già a 600$, si direbbe che le cose per Cupertino non siano mai andate meglio. Eppure, in controtendenza con l’afflato comune di Wall Street, qualche analista inizia ad avere dubbi su performance tanto incredibili. È il caso di Walter Piecyck, della BTIG Research, che ha appena declassato Apple da “Buy” a “Neutral…” e con cognizione di causa.

Mediamente, il giudizio sulla mela è molto positivo, ma un’ombra si annida sul suo futuro:

Continuiamo a mantenere la nostra visione secondo cui Apple è la beneficiaria principale di un’accelerazione del trend di crescita nell’adozione globale degli smartphone, considerando che la penetrazione degli smartphone non ha raggiunto ancora il 30%.

Tuttavia, continua, sarebbe necessario iniziare a prepararsi agli “inevitabili scossoni che potrebbero capitarle lungo il cammino.” E il riferimento qui è alla strategia di vendita degli iPhone adottata negli Stati Uniti e, in misura minore, nei mercati asiatici ed europei. Apple, in altre parole, è riuscita a convincere i carrier ad impegnarsi in onerosissime campagne di sovvenzionamento dei propri dispositivi, ma tale strategia non potrà durare ancora molto e presto potrebbero arrivare le prime defezioni:

Le sovvenzioni dagli operatori wireless hanno alimentato la crescita dell’iPhone da 600$ di Apple sin dall’inizio. Perfino nei mercati in cui il prepagato è predominante come la Cina e l’Europa, tutti gli utenti che desiderano una sovvenzione per iPhone possono ottenenerla con la firma d’un contratto. Gli operatori sono stati molto felici di scontare gli smartphone ai clienti nuovi e vecchi così da alzare le entrate medie per base d’utenza, il cosiddetto ARPU, in caduta libera da tre decadi a questa parte.

Ma visto che gli smartphone vengono sostituiti con modelli recenti a ritmi sempre più serrati, viziando così i consumatori con lussi insostenibili da parte dei carrier, è probabile che questi ultimi chiuderanno presto il rubinetto implementando politiche di aggiornamento molto più restrittive:

Ci aspettiamo che gli operatori wireless prepagati terranno fede alla volontà di placcare gli upgrade dei telefoni per tutto il 2012, e i primi effetti si avranno con evidenza già in questo trimestre.

E se lasciare il 4 per passare al 4S diventerà impossibile (se non a suon di dollaroni), allora va da sé che assisteremo ad una contrazione significativa delle vendite degli iPhone; soprattutto se altri gestori si dovessero unire ad At&T. Parliamo d’un calo a circa 27,5 milioni di unità commercializzate nel terzo trimestre fiscale di quest’anno, e quindi d’un bel miliardo di dollari in meno di entrate per la mela. Non proprio la premessa ideale per raggiungere e sfondare i 1000$ ad azione come si vocifera da tempo.

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