Class Action in arrivo per la privacy su iOS

A causa della sistematica violazione della privacy messa in atto da alcune app su iOS, 13 utenti hanno dato il via ad una potenziale class action. Molti dubbi tuttavia permangono sull'impianto accusatorio.
A causa della sistematica violazione della privacy messa in atto da alcune app su iOS, 13 utenti hanno dato il via ad una potenziale class action. Molti dubbi tuttavia permangono sull'impianto accusatorio.


Lo scandalo sulla privacy che aveva causato gli strali di Tim Cook, una segnalazione all’FTC e la promessa di controlli più sofisticati in iOS non ha ancora esaurito la sua corsa. A causa delle violazioni, infatti, un manipolo di tredici utenti ha sporto denuncia e dato il via ad una potenziale class action dagli esisti imprevisti. Nel novero dell’accusa, tuttavia, sarebbero finite società oramai chiuse ed altre sulla cui responsabilità esistono tuttora molti dubbi.

L’accesso non autorizzato ai dati sensibili degli utenti avrebbe trasformato app come Path, Twitter ed Instagram in un “radio-faro mobile” che ha “esposto pubblicamente” liste di contatti altrimenti private. Peccato tuttavia che la lista di app eventualmente ree sia molto più lunga e soprattutto contempli nomi il cui dolo non è stato ancora verificato; parliamo di Beluga, Burbn, Chillingo, EA, Facebook, Foursquare, Foodspotting, Hipster, Gowalla, Kik, LinkedIn, Rovio, and ZeptoLab. E considerate che Burbn ha chiuso i battenti due anni fa, che LinkedIn ha affermato ufficialmente di non aver mai avuto accesso ai contatti e che Beluga e Gowalla, invece, sono stati nel frattempo acquisiti da Facebook.

Le violazioni riguarderebbero l’Electronic Communications Privacy Act, federale, e il Wiretapping Act del Texas; la speranza è di ottenere il blocco di tali software e danni tripli per ogni presunta violazione messa in atto. A dire degli esperti, comunque, c’è una grossa possibilità che la causa venga respinta in parte o in toto dal giudice.

Photo | DEAE

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