Raffica di furti digitali su iTunes

Negli ultimi tempi, iTunes è al centro d'una serie sempre più importante di furti di credito e manomissioni dei dati personali. Apple risarcisce ma nicchia misteriosamente sulla questione.
Negli ultimi tempi, iTunes è al centro d'una serie sempre più importante di furti di credito e manomissioni dei dati personali. Apple risarcisce ma nicchia misteriosamente sulla questione.


Occhio al vostro account iTunes, alle mail di phishing e a ai siti che visitate; ultimamente un discreto numero di utenti ha infatti lamentato il furto del proprio credito sullo store, cui Apple ha prontamente rimediato emettendo dei rimborsi. Peccato che sia ancora mistero sulla dinamica dei fatti.

Le storie che si leggono sul sito dedicato al supporto di Cupertino fanno venire i brividi. Informazioni personali manomesse, acquisti non autorizzati e emissioni illecite di gift card sono solo alcuni degli aspetti più preoccupanti dell’intera vicenda. E sebbene una compromissione dei server Apple sia al momento da escludere (così almeno afferma un portavoce), d’altro canto è già da parecchio tempo che gli account iTunes sembrano letteralmente presi d’assalto dagli hacker.

Interrogata sulla questione, Apple si è trincerata dietro frasi di circostanza:

Apple prende precauzioni per salvaguardare le tue informazioni personali per evitare la perdita, il furto e l’uso improprio, ma anche l’accesso non autorizzato, la diffusione, alterazione e distruzione dell’account. Tutti i servizi online come l’Apple Store Online e l’iTunes Store si avvalgono della crittografia Secure Sockets Layer in tutte le pagine che coinvolgono le informazioni personali.

E d’altro canto non ci si poteva aspettare molto di più. Così come è avvenuto per l’Antennagate dell’iPhone 4 (“vi regaliamo la cover omaggio”) e per i problemi di privacy con il file consolidated.db (“non è un bug: è una feature”), solitamente Cupertino non prende posizioni ufficiali fintanto che non ha esplorato il problema e trovato una soluzione che possibilmente non le faccia perdere troppo lo faccia. Tant’è che, in queste ultime settimane, si sono infittiti i contatti con gli utenti colpiti dalle anomalie per tentare di ricostruire le loro storie e trovare gli elementi in comune; ma se da una parte Apple non esita a elargire i legittimi risarcimenti, dall’altra evita accuratamente di riconoscere l’estensione del fenomeno. Un approccio che ad alcuni sembra più un silenzio comprato a suon di rimborsi che una vera e propria soluzione.

Come proteggersi, dunque? Col solito, vecchio buonsenso. Password alfanumeriche lunghe, con maiuscole e minuscole; niente parole presenti nel dizionario e se possibile niente date di nascita. Per il resto, date pure sfogo alla fantasia e se per caso notate traffici anomali, segnalate prontamente la cosa ad Apple.

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