Una iTV con moduli aggiornabili?

Al CES 2012 Samsung presenta un nuovo concetto di smart tv aggiornabile con moduli esterni. Che sia questa la strada imboccata da Apple per la propria iTV? Tra dubbi e possibilità.
Al CES 2012 Samsung presenta un nuovo concetto di smart tv aggiornabile con moduli esterni. Che sia questa la strada imboccata da Apple per la propria iTV? Tra dubbi e possibilità.

Al CES 2012 di Las Vegas Apple non c’è ufficialmente, eppure lo spettro di iTV aleggia già nelle menti e nei prodotti della concorrenza, che per una volta ha tentato la carta del gioco d’anticipo. Alla presentazione di lunedì dedicata alle sue nuove TV LCD intelligenti, Samsung ha illustrato una interessante strategia di upgrade modulare che potremmo -secondo qualcuno- ritrovare presto anche nei pannelli con la mela. Poco probabile, ma hai visto mai.

Il problema da risolvere è di quelli da almeno un miliardo di dollari. Come fare a convincere milioni di utenti a sostituire con ritmi sostenibili un dispositivo da 50″ che costa più d’un iMac e che, mediamente, ricompriamo ogni 6-10 anni? La risposta di Samsung è stata netta ed estremamente semplice:

“Non si può. La gente non acquista le televisioni in questo modo. Quindi, invece di vendere una nuova TV ogni due o tre anni, i soldi li fai vendendo moduli di aggiornamento su base annuale, ed un nuovo set solo ogni 5-10 anni.”

L’idea di fondo è che il display e la circuiteria restino grossomodo gli stessi per un ragionevole lasso di tempo; gli aggiornamenti software e di potenza d’elaborazione, invece, vengono resi possibili attraverso uno specifico slot d’espansione. Insomma presto -almeno questa è l’ipotesi di CultofMac– potremmo acquistare per 1.999 € un’iTV con processore A6, aggiornabile all’A7 con un modulo SoC ad hoc in arrivo a distanza d’un anno o giù di lì.

Viene tuttavia da chiedersi se il gioco valga la candela. E’ da tempo che Apple ha abbandonato l’idea del Mac “self-upgradeable” nel tentativo di legare l’utente ai servizi dell’Apple Store e di offrire al contempo prodotti più eleganti e sottili; una TV assemblabile, quindi, cozza un po’ con la vision più recente della mela. A questo punto, tanto varrebbe continuare con la strategia del set top box à la Apple TV, che uno sostituisce alla bisogna senza troppi convenevoli e soprattutto senza la necessità di creare una nuova categoria di prodotto nelle linee di montaggio.

D’altro canto, che Cupertino sia al lavoro su un qualche tipo di TV con iOS, Siri, Facetime, retroilluminazione dinamica e importanti accordi con le emittenti televisive è oramai dato per scontato. Vedremo se l’approccio di Samsung sarà stato all’altezza dell’inventiva di Apple.

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