Le icone di Susan Kare, la donna che inventò l'interfaccia grafica di Mac OS

Icons è un libro di 160 pagine che percorre la carriera della famosa designer dalla pixel art essenziale dei computer Apple ai "regali" che Facebook di propinava.
Icons è un libro di 160 pagine che percorre la carriera della famosa designer dalla pixel art essenziale dei computer Apple ai "regali" che Facebook di propinava.


In tempo per le festività natalizie è stato pubblicato recentemente la raccolta di icone disegnate da una delle figure più apprezzate del settore, a cui Apple deve molto perché si tratta della persona che ha ideato le icone per il primo ambiente desktop del Macintosh: Susan Kare.

Icons è un libro di 160 pagine che percorre la carriera della famosa designer dalla pixel art essenziale dei computer Apple ai gifts che Facebook ci ha propinato negli anni passati ad ogni compleanno di un nostro amico/contatto. Proprio così, Kare è stata assunta da Jobs e soci per rendere gradevole l’aspetto grafico del proprio prodotto allontanandosi dalla misera interfaccia di un terminale a riga di comando. E dopo qualche decennio possiamo affermare di esserci riuscita in pieno.

Sono sue creature l’Happy Mac ha accompagnato generazioni (fino a OS X Puma) di utenti nel boot del proprio computer con la mela, il secchiello simbolo del comando Fill utilizzato tutt’ora e diventato uno standard de facto nei programmi di grafica e design, la bomba che compariva nei crash di sistema, il simbolo del tasto Command su tutte le tastiere di Apple e molte altre. Basta sfogliare il suo portfolio per accorgersi di quanti elementi grafici di uso comune abbia ideato questa giovane newyorchese laureata in arte trapiantata in California.

Le creazioni di Kare per Apple non si fermano al design di icone per l’interfaccia grafica del sistema operativo più imitato al mondo: la maestria nel manipolare pixel l’ha portata a creare deliziosi caratteri tipografici, uno su tutti il Chicago adottato anche nell’iPod.

Un atteso regalo di Natale per tutti gli appassionati che non potranno farsi mancare questa raccolta autografata dall’artista per soli 40 dollari. E personalmente aggiungerei l’acquisto di una stampa da appendere al muro di fronte alla propria scrivania. Maggiori dettagli sulla storia di Susan Kare nel post di Steve Silberman che si addentra maggiormente nell’aspetto umano della sua carriera. Lo store ufficiale è su kareprints.com.

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