Think Different, un'era per Apple

La campagna Think Different di Apple ha segnato la storia della compagnia.
La campagna Think Different di Apple ha segnato la storia della compagnia.

Con l’annuncio delle dimissioni di Steve Jobs in qualità di CEO, si sono scatenate le analisi sulla situazione Apple e le nostalgie riguardo ai periodi d’oro di Jobs. Oltre alle citazioni e ai discorsi celebri, voglio ricordarvi una delle campagne pubblicitarie più belle di sempre: Think Different.

“Think Different” è lo slogan creato per Apple Computer nel lontano 1997 dall’agenzia pubblicitaria TBWA, utilizzato per spot televisivi e poster fino al 2002. Nato sul gioco di parole legato al motto “IBM Think” pensato da Thomas J. Watson, lo slogan ha letteralmente caratterizzato un’era e lanciato un nuovo modo di comunicare all’utente.

Quello che trovate in apertura è uno degli spot italiani, con la voce di Dario Fo. Ricordo molto bene la prima volta che vidi questo spot: mi colpì per i toni, per le immagini forti, per il paragone con grandi personalità. Sono sempre stata una ribelle, una piantagrane, e questa pubblicità mi ha parlato, raccontandomi come assecondare una natura diversa da quella della massa possa premiare. C’era la voglia di comunicare qualcosa di forte, di far leva sulle emozioni, di dimostrare che anche il piccolo può diventare un gigante.

Il “Think Different” è una lettura estremamente azzeccata della visione Apple, già anticipata dalla famosa pubblicità del 1984 che scatenò polemiche, ma che Jobs volle comunque a costo di autofinanziarsela.

Pensare fuori dagli schemi e dare una possibilità, una chance, a qualcosa di nuovo che cambierà tutto il panorama attuale: questo il messaggio dato nel lontano 1984. Cambiare e rivoluzionare il mercato è ciò che Jobs voleva ed è riuscito a fare con Apple: dai computer, ad iPhone e iPad.

Il testo originale della campagna Think Different, nella sua versione completa ed in lingua inglese, apparso sui poster era il seguente:

Here’s to the crazy ones. The misfits. The rebels. The troublemakers. The round pegs in the square holes.
The ones who see things differently. They’re not fond of rules. And they have no respect for the status quo. You can quote them, disagree with them, glorify or vilify them.
About the only thing you can’t do is ignore them. Because they change things. They invent. They imagine. They heal. They explore. They create. They inspire. They push the human race forward.
Maybe they have to be crazy.
How else can you stare at an empty canvas and see a work of art? Or sit in silence and hear a song that’s never been written? Or gaze at a red planet and see a laboratory on wheels?
We make tools for these kinds of people.
While some see them as the crazy ones, we see genius. Because the people who are crazy enough to think they can change the world, are the ones who do.

Questa è una di quelle campagne pubblicitarie destinate a rimanere nella storia di Apple, qualsiasi sia il suo futuro nell’era post-Jobs o la vostra visione attuale sulla società, perché lascia un messaggio forte e anticipa tutto quello che Apple sarà negli anni a venire.

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