iOS 8, Apple intenzionata a impedire la rivendita dei dati di salute degli utenti

Con iOS 8 e i nuovi dispositivi, iPhone conoscerà anche il nostro stato di salute e le abitudini di vita. Ecco perché da Cupertino giunge una stretta sulla privacy.
Con iOS 8 e i nuovi dispositivi, iPhone conoscerà anche il nostro stato di salute e le abitudini di vita. Ecco perché da Cupertino giunge una stretta sulla privacy.


L’iPhone -e quindi Apple- è a conoscenza di un numero sempre crescente di dettagli riguardo la vita degli utenti; conosce i loro contatti, i loro gusti, gli spostamenti, gli appuntamenti, cosa comprano, quali app preferiscono utilizzare quotidianamente, e presto saprà anche se conducono una vita sana. Tutto per merito delle funzionalità del framwork HealthKit in arrivo con iOS 8 tra poche settimane. E vista la mole di dati sensibili coinvolta, non sorprende che Apple abbia recentemente messo in atto una stretta a tutela della privacy degli utenti.

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In questi giorni, Cupertino sta tentando di finalizzare gli accordi con Sistema Sanitario USA e con tutti i principali attori della salute pubblica, compresi ospedali, istituti di ricerca, professionisti e compagnie assicurative. Si tratta di un progetto ambizioso che però getta diverse ombre minacciose sul diritto alla privacy degli utenti. L’impressione, infatti, è che un sistema siffatto finisca col conoscere anche troppo dello stile di vita delle persone (battito cardiaco, pressione, statistiche su dieta ed esercizi), e non vi nascondiamo che lo scenario ci fa un po’ paura.

E così, per limitare i prevedibili malumori, Apple ha modificato le condizioni del contratto di licenza di iOS 8 per impedire agli sviluppatori di rivendere agli inserzionisti i dati relativi alla salute personale. Lo ha rivelato il Guardian, ed è una cosa che ha molto senso, soprattutto se consideriamo l’attenzione che Cupertino dedica alla materia; non a caso, anche le informazioni sulle impronte digitali contenute nell’Area Sicura (Secure Enclave) del chip A7 di iPhone 5s sono del tutto inaccessibili agli sviluppatori.

La regola stabilisce che “l’applicazione non può accedere alle API HealthKit a meno che non sia primariamente progettata per fornire servizi fitness o relativi alla salute, e questo uso deve risultare lampante nell’interfaccia utente e nei messaggi veicolati dal marketing.” Inoltre, è fatto espresso divieto di “rivendere le informazioni di salute raccolte attraverso le API HealthKit alle piattaforme pubblicitarie, ai data broker e ai rivenditori d’informazioni.”

C’è una sola eccezione: i dati possono essere condivisi con terze parti purché abbiano a che fare con la ricerca in ambito sanitario; in quest’ultimo caso, tuttavia, è comunque richiesto l’esplicito consenso da parte dell’utente. iWatch e le funzioni relative al monitoraggio della salute saranno ufficialmente lanciate tra un paio di settimane, il prossimo 9 settembre all’evento Apple dedicato ad iPhone 6.

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