iPhone 6 in fase finale di assemblaggio, rimossi 2 pericolosi componenti chimici

Mentre i media cinesi rivelano che l'iPhone 6 è entrato nella fase finale dei test di qualità, Apple fa un annuncio importante: sono stati soppressi due pericolosi componenti chimici nel processo di assemblaggio del telefono.
Mentre i media cinesi rivelano che l'iPhone 6 è entrato nella fase finale dei test di qualità, Apple fa un annuncio importante: sono stati soppressi due pericolosi componenti chimici nel processo di assemblaggio del telefono.


Se aspettavate con ansia iPhone 6, abbiamo due belle notizie che vi piaceranno. Prima di tutto, la produzione ha raggiunto gli stadi finali del controllo di qualità, il che significa che tutto sta procedendo nel migliore dei modi, e che Apple sarà pronta per l’evento atteso del 9 settembre prossimo. Ma c’è anche una lieta novella che riguarda l’ambiente e la salute degli operai cinesi.

Leggi anche: iPhone 6 presentazione il 9 settembre

Una nuova indiscrezione proveniente dalla Cina afferma che le catene di montaggio dell’iPhone 6 hanno raggiunto lo status di validazione finale del prodotto, in attesa di dare inizio alla produzione di massa. Per verificare che gli standard minimi siano rispettati, la mela ha già avviato una piccola produzione pilota nella fabbrica di Zhengzhou della Foxconn, e se tutto va come previsto, il grosso è fatto.

In teoria, sembrava che la produzione di massa fosse già iniziata nelle scorse settimane, ma evidentemente sono sopraggiunte delle difficoltà, forse collegate come al solito agli impianti di Vetro Zaffiro. Il fatto che le cose si stiano muovendo tanto rapidamente, in ogni caso, è un ottimo presagio.

In più, Apple ha eliminato dalle catene di assemblaggio l’uso di benzene e n-esano, due sostanza cancerogene collegate con l’insorgenza di leucemia e di danni alla struttura dei nervi. Lo ha rivelato Associated Press:

La decisione annunciata mercoledì giunge a cinque mesi di distanza dal lancio di una petizione da parte di China Labor Watch e Green America, due gruppi di attivisti che avevano chiesto ad Apple di abbandonare l’uso di benzene e n-esano nella produzione di iPhone.

Dopo un’inchiesta interna durata diversi mesi, Apple ha potuto concludere che in 18 dei 22 impianti partner non vengono utilizzate queste due sostanza tossiche, e nei restanti 4 se ne riscontra la presenza solo in “percentuali accettabili dal punto di vista della sicurezza,” il che si traduce direttamente in un ambiente di lavoro più sicuro per i 500.000 e passa operai coinvolti.

Purtroppo, parliamo esplicitamente delle fasi finali dell’assemblaggio; per la produzione dei singoli componenti, benzene e n-esano risultano ancora insostituibili, e spesso vengono inclusi anche nei liquidi di pulizia dei macchinari e dell’elettronica. Apple si sta impegnando molto, quanto meno per contenere i livelli delle due sostanze, ma la strada è impervia. Si tratta infatti di un problema che riguarda l’industria nel suo complesso, e piccole tracce di benzene sono presenti perfino in prodotti di larghissimo uso come carburanti, tabacchi e vernici.

Leggi anche: Apple “innovatrice nelle energie pulite” secondo Greenpeace

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti