Walt Mossberg: perché Apple è come uno studio di Hollywood

Walt Mossberg è un attento osservatore dell'evoluzione di Apple e si chiede se l'azienda della mela non sia diventata come uno studio hollywoodiano, costretta a lanciare delle mega-produzioni ogni 2-3 anni.
Walt Mossberg è un attento osservatore dell'evoluzione di Apple e si chiede se l'azienda della mela non sia diventata come uno studio hollywoodiano, costretta a lanciare delle mega-produzioni ogni 2-3 anni.

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La scomparsa di Steve Jobs non ha smesso di far parlare, sopratutto presso coloro che seminano dubbi ed illazioni sul futuro di Apple… e questo anche quando la compagnia va a gonfie vele dal punto di vista economico. Walt Mossberg, ex-giornalista del Wall Street journal e co-organizzatore di AllThingsD, è uno che se ne intende e segue Apple dagli anni ’90. Mossberg scrive di aver riscontrato un rallentamento nella capacità di innovazione di Apple, un po’ sulla falsa riga di quanto dice Yukari Kane nel suo libro Haunted Empire: Apple after Steve Jobs.

La tesi di Mossberg si appoggia su una metafora cinematografica. Apple sarebbe come una casa produttrice di Hollywood, che di tanto in tanto lancia una nuova super-produzione, vivendo poi dei suoi sequel negli anni successivi. Ora la Apple di Tim Cook starebbe vivendo nell’epoca dei sequel, mentre gli utenti aspettano con ansia una nuova franchigia. Questo nuovo rivoluzionario prodotto, per stupire gli utenti, ha tutto l’interesse ad essere “desiderabile, logico ed elegante”, aggiunge Mossberg.

La storia ci insegna che sono passati sei anni dal primo iPod all’iPhone, sei anni in cui Apple non ha portato nuovi prodotti rivoluzionari sul mercato, ma a rinnovato anno dopo anno i suoi dispositivi. Poi sono passati quattro anni prima del lancio dell’iPad e da allora Apple sarebbe ferma.

Non credo che la tesi di Mossberg sia davvero annunciatrice della fine di Apple, ma è piuttosto un campanello d’allarme. “Se Apple smette di innovare, sarà destinata al tramonto” sembra essere il lapalissiano avvertimento di Mossberg. È vero che Tim Cook non ha ancora lanciato nessun prodotto realmente innovativo e che l’ultima generazione di iPhone ha introdotto, come grande novità, il riconoscimento delle impronte digitali Touch ID. Ma è anche vero che Tim Cook è alla testa della compagnia da troppo poco tempo per influenzare grandi cambiamenti strategici e che, d’altra parte, il sensore di impronte digitali del Samsung Galaxy S5 ha registrato disastrosi risultati dal punto di vista della sicurezza.

Apple ha annunciato grandi novità dal punto di vista delle funzionalità e del design, senza contare che i sequel prodotti a Cupertino sono stati tutti emozionanti; basti pensare all’iPad Air o all’iPhone 5c. Apple si sta interessando inoltre alla produzione di una smart TV e all’integrazione sempre maggiore di sensori biometrici nei suoi dispositivi. Certo, bisogna dare il tempo a Tim Cook di effettivamente produrre questi nuovi dispositivi, ma tenendo conto delle anticipazioni che piovono da ogni lato, la cosa non dovrebbe farsi attendere molto.

Via  | Re/code

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