Jef Raskin ed il suo rapporto con Steve Jobs


Paul Siebel lo scorso anno ha pubblicato un libro intitolato Coders at Work. Il libro è una vecchia raccolta di interviste a 19 personalità di spicco nel firmamento dello sviluppo software, si tratta di 15-20 pagine per ogni personaggio. Tra i tanti intervistati c’è anche Jef Raskin, il creatore del progetto Macintosh di Apple.

L’intervista parla del lontano 1986 e racconta dei retroscena molto interessanti sulla figura di Steve Jobs all’interno di Apple. Di seguito vi riporto la traduzione dei passi fondamentali:

Ciò che proposi era un computer [il Macintosh] che fosse facile da usare, che fondesse testo e grafica e costasse circa ,000. Steve Jobs disse che si trattava di un’idea folle, che non avrebbe mai venduto e che non voleva nulla del genere. Cercò di far chiudere il progetto.

Così mi tenni alla larga da Jobs ed andai dall’allora direttore generale Mike Markkula parlandogli della mia idea in tutti i suoi dettagli. Fortunatamente, sia Markkula che l’allora presidente Mike Scott dissero a Jobs di lasciarmi in pace.

Riuscimmo a costruirne diverse versioni ed anche dei prototipi di Macintosh e del suo software, e proseguimmo a gonfie vele […] Cercavamo di tenere il progetto alla larga dalle intromissioni di Jobs. Per i primi due anni, Jobs aveva cercato di uccidere il progetto perché non capiva cosa fosse.

Fui molto divertito da un recente articolo su Newsweek nel quale lui sosteneva, “Ho ancora qualche buon progetto in serbo”. Lui non ha mai avuto alcun progetto. Non ha mai progettato un solo prodotto. Woz (Steve Wozniak) progettò l’Apple II. Ken Rothmuller ed altri progettarono Lisa. La mia squadra ed io progettammo il Macintosh. Wendell Sanders progettò l’Apple III. Cosa ha progettato Steve Jobs? Niente.

[Via The Reinvigorated Programmer]

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