Apple A7 a 64 bit un pugno nello stomaco per Qualcomm

Il nuovo Apple A7 a 64 bit ha letteralmente sconvolto i produttori di processori per dispositivi mobili
Il nuovo Apple A7 a 64 bit ha letteralmente sconvolto i produttori di processori per dispositivi mobili

Lo scorso settembre Apple ha sorpreso veramente tutti, compresi anche gli addetti ai lavori, presentando il primo smartphone al mondo dotato di processore a 64 bit, il nuovo iPhone 5s dotato del potentissimo Apple A7.

Gli analisti e gli esperti del settore da tempo sostenevano che Apple stesse lavorando ad un processore ARM a 64 bit, ma le più rosee previsioni indicavano il possibile debutto nel corso del 2014 su un dispositivo di grandi dimensioni, un ultrabook simile al MacBook Air.

I principali produttori di processori ARM per smartphone sono quindi rimasti completamente spiazzati dalla mossa di Apple, cercando anche di sminuire la portata dell’innovazione come ha fatto inizialmente Qualcomm, salvo poi dover rettificare con un comunicato ufficiali le dichiarazioni piccate della prima ora.

Un anonimo dipendente di Qualcomm ha recentemente affermato che il nuovo Apple A7 è stato un vero e proprio pugno nello stomaco per la propria azienda:

Il chip di Apple a 64-bit è stato un pugno nello stomaco. Non solo per noi, ma per tutti, davvero. Siamo rimasti a bocca aperta, storditi e impreparati. In questo momento non c’è una grossa differenza di prestazioni, poiché la maggior parte del software attuale non ne beneficerà. Ma come è successo per i 32 bit adesso tutti lo vogliono.

La tabella di marcia per arrivare ai 64-bit era molto lontana da quella di Apple, dal momento che nessuno pensava fosse così essenziale. L’evoluzione sarebbe stata costante. Certo, è pulito, è il futuro, ma non è davvero essenziale per le condizioni attuali.

Apple ha dato a tutti un calcio nelle palle con questo processore.

E’ stato sminuito, ma ha seminato il panico nel settore.

Sarà pur vero che i benefici del processore a 64 bit in questo momento sono limitati, ma l’esperienza di Apple la pone un passo avanti, se non due, rispetto ai concorrenti, sopratutto per quel che riguarda i tablet.

Non bisogna dimenticare infatti che il nuovo iPad Air ed il nuovo iPad mini retina dispongono anch’essi del processore Apple A7 a 64 bit e presto arriveranno applicazioni che potranno sfruttare tutta questa potenza anche su dispositivi con dimensioni dello schermo più ampie. Vi dice niente il nome iPad maxi?

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