Florian Müller vede in Apple il nemico n.1 dell'open source


Florian Müller è una personalità autorevole nell’informatica. Sin dall’età di 16 anni scriveva di informatica e il suo curriculum fa impallidire: ha collaborato in tempi non sospetti con aziende che sarebbero poi diventate colossi. Tutto ciò per dire che non si tratta di uno sprovveduto.

Dal 2004 devolve tutte le sue energie nel progetto NoSoftwarePatents che si oppone alla possibilità di brevettare codice software. Malgrado la sua proposta formale in Commissione Europea sia stata respinta nel 2005, lui non demorde.

In questi giorni Federico Moretti, collega di OSSBlog ha ripreso l’attacco di Müller contro la politica di Apple: “prende software libero per incubarlo in ambienti chiusi”. Malgrado possa sembrare un atteggiamento illecito, la maggior parte delle licenze open-source in circolazione consente questo tipo di pratica. In tal senso Müller ha un tantino esagerato, ma fa benissimo a lanciare il monito(r).

Personalmente ritengo che il problema di Apple non sia quello dell’uso di software libero in un ambiente proprietario e blindato (o per lo meno non soltanto questo), quanto nelle strategie dispotiche circa le applicazioni e le funzionalità che possono essere rese disponibili per la propria piattaforma (vedi dichiarazioni di Richard Stallman). Ma a questo ci penserà il FTC in USA. E se anche non dovesse pensarci il FTC, ci penserà sicuramente la Commissione Europea.

[Via OSSBlog]

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