Violazione privacy in Safari, Google si accorda per 17 milioni di dollari

Finita sotto la lente d'ingrandimento delle autorità per aver bypassato le impostazioni di privacy di Safari, Google si è risolta a firmare un accordo extragiudiziale da 17 milioni di dollari.
Finita sotto la lente d'ingrandimento delle autorità per aver bypassato le impostazioni di privacy di Safari, Google si è risolta a firmare un accordo extragiudiziale da 17 milioni di dollari.

Il peccato originale è noto. Scrivendo del codice ad hoc negli annunci pubblicitari -il che ravvisa un’ipotesi di dolo- Google avrebbe tenuto sotto controllo la navigazione di milioni di utenti iPhone, eludendo le impostazioni della privacy di Safari. Benché la società si sforzasse di convincere il giudice dell’assoluta involontarrietà dell’accaduto, il governo federale degli Stati Uniti attraverso la FED ha comminato a Mountain View una multa record da 22,5 milioni di dollari.

Ora, racconta PC World, pare che sia stato raggiunto un accordo extra-giudiziale tra Google e i 37 stati più il Distretto di Columbia che si erano costituiti parte civile. Costo dell’operazione, ben in 17 milioni di dollari.

“I consumatori dovrebbero essere in grado di sapere se ci sono altri occhi a navigare sul Web con loro” ha dichiarato in un comunicato Schneiderman. “Monitorando milioni di persone a loro insaputa, Google ha violato non solo la loro privacy, ma anche la loro fiducia.”
Google ha affermato di ritenersi soddisfatta per l’accordo raggiunto. “Lavoriamo duramente per ottenere i giusti livelli di privacy in Google, e abbiamo intrapreso delle azioni per rimuovere i cookie pubblicitari -che non hanno comunque raccolto informazioni personali- dai browser di Apple” ha affermato un portavoce.

L’elenco degli stati partecipanti è lunghissimo, e contempla Alabama, Arizona, Arkansas, California, Connecticut, District of Columbia, Florida, Illinois, Indiana, Iowa, Kansas, Kentucky, Maine, Maryland, Massachusetts, Michigan, Minnesota, Mississippi, Nebraska, Nevada, New Jersey, New Mexico, North Carolina, North Dakota, Oklahoma, Ohio, Oregon, Pennsylvania, Rhode Island, South Carolina, South Dakota, Tennessee, Texas, Vermont, Virginia, Washington e infine Wisconsin.

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