Benchmark mobili, barano tutti tranne Apple e Motorola

Non solo Samsung, ma un po' tutti i produttori di dispositivi mobili taroccano in qualche modo i benchmark. Gli unici che si salvano, scopriamo, sono Apple e Motorola.
Non solo Samsung, ma un po' tutti i produttori di dispositivi mobili taroccano in qualche modo i benchmark. Gli unici che si salvano, scopriamo, sono Apple e Motorola.

Giusto ieri Samsung è stata colta in flagrante mentre gonfiava artificialmente i risultati dei benchmark sui suoi dispositivi mobili; e se da una parte è vero che questo tipo di test sintetici sono scarsamente indicativi delle reali prestazioni su strada, il discorso di fondo non cambia. Soprattutto quando scopriamo che un po’ tutti i produttori utilizzano escamotages simili, con le sole eccezioni di Apple e Motorola.

Con il Galaxy S 4, ad esempio, Samsung ha aumentato i massimali termici e la velocità massima di clock della CPU, così da ottenere un discreto vantaggio rispetto alla concorrenza; inoltre, ha instillato nell’OS delle funzionalità specifiche in grado di determinare l’avvio delle app di benchmarking e di dedicare loro tutta la potenza bruta disponibile. Un trucchetto del marketing (copyright Qualcomm) che hanno presto adottato anche blasoni dell’high-tech come LG, HTC e ASUS.

Anandtech ha stilato la lunga lista che trovate in fondo al post, e che mostra quanto sia diffuso questo malcostume:

Con la sola eccezione di Apple e Motorola, letteralmente ogni singolo OEM con cui abbiamo lavorato ha (o aveva) a catalogo almeno un dispositivo su cui gira questa stupida ottimizzazione della CPU. È possibile che dispositivi Motorola più datati possano aver messo in pratica qualcosa del genere, ma comunque non nei modelli più nuovi. È un problema sistemico che sembra essere emerso negli ultimi due anni, ben prima di Samsung.

Secondo la testata, è necessario continuare a migliorare le app di benchmarking così da arginare la diffusione di questi stratagemmi. Dopotutto, che valore può avere un risultato drogato di questo tipo? Se non altro, la buona notizia è che, nonostante le “ottimizzazioni,” l’impatto sui software di test è limitato, tutto sommato. In media, parliamo di un +5% o anche meno nei test della CPU e un +10% su quelli della GPU; un guadagno trascurabile per il mondo mobile, persino se fosse vero.

anandtechbenchmarks

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