La rivoluzione dell'editoria passa attraverso l'iPad


Con iPad, il formato dei tablet si impone agli utenti. In un prossimo futuro è ragionevole aspettarsi che leggere le notizie su un dispositivo mobile sia molto comune, tanto più che risulterebbe molto più ecosostenibile rispetto alla carta stampata.

Il tablet -e l’iPad in particolare- è un supporto più ecologico e generalmente più economico rispetto al quotidiano venduto in edicola, ma sopratutto offre una piattaforma molto più flessibile e adatta ai contenuti dinamici delle notizie. Le case editrici si stanno adattando al nuovo supporto, ripensando le forma stessa di presentare le notizie e… di venderle.

Infatti, se l’utente del Web è abbastanza abituato a pagare un certo numero di servizi, l’utente “mobile” non ha ancora assimilato questa cultura. Si trovano molte riviste online, blog e quotidiani che offrono contenuti gratuiti. Tutto questo sembra destinato a cambiare radicalmente. Chris Anderson, capo redattore di Wired, ha affermato a riguardo che “iPad ha la capacità di azzerare il mercato”.

I movimenti del mercato non si sono fatti aspettare. The Guardian, sempre riluttante a far pagare i propri lettori dal Web, sembra che cambierà direzione. Forte di una base di 101,457 download della sua app per iPhone, il Guardian ha tutti i motivi di seguire questa politica economica: offrirà accesso illimitato ai suoi contenuti per 2.39£ (2.65€).

Oltre a vendere i propri articoli, le riviste online stanno spingendo i propri creativi a realizzare app che visualizzino al meglio i contenuti. National Public Radio ed il Wall Street Journal stanno entrambi lavorando per creare una versione iPad-compliant dei loro siti, senza tecnologia Flash. Il Financial Times ha già pronta una app per iPad, sponsorizzata dalla marca di orologi Hublot, che offrirà 2 mesi di accesso gratuito al giornale. Vanity Fair e Wired, saranno pronti a giugno, scrive il New York Post.

Persino The Economist, eterno assente dalla scena mobile, suggerisce nel suo blog che prossimamente verrà rilasciata un’app per iPad e iPhone.

Il cambiamento in corso non riguarda solo impaginazione e abbonamenti, ma tocca anche la forma di fare giornalismo. Joan Solà, presidente per l’Europa e l’America Latina di Zinio Global, azienda che produce riviste digitali per le maggiori case editrici, dice al London Evening Standard:

La maggior parte delle riviste sta già chiedendo ai fotografi di effettuare riprese video, oltre che scattare immagini. Crediamo che l’iPad ha appena innescato la migrazione dalla carta al supporto digitale.

Il fotografo californiano Jesse Rosten ha seguito queste direttive, ponendo la sua videocamera in verticale e presentando un mockup di una possibile copertina di un Sunset Magazine digitale (vedi video). Lanciando uno sguardo all’ultima copertina di Viv, una rivista online con 375.000 abbonati, ci facciamo un’idea di cosa ci riserva il futuro dell’editoria, con pagine fitte di interattività e video.

Tutto questo entusiastico movimento di idee e proposte attorno all’iPad appare sconcertante. Possibile che una campagna mediatica riesca a convincere anche i più scettici? Ovviamente la risposta è si. Dopo Dave Winer, che aveva pre-ordinato un iPad in un momento di presunta follia, cade anche Dan Lyons, autore di The Secret Diary of Steve Jobs. Lyons era uno dei più feroci detrattori del tablet di Apple, ma sulla copertina di Newsweek, ha recentemente affermato, in uno slancio di entusiasmo, che “iPad cambierà la forma di usare il computer”.

Sicuramente i tablet non sostituiscono i laptop e tanto meno i computer in genere. Quello che iPad sta riuscendo, invece, è stimolare nuove idee far approdare la rivoluzione digitale sulle pagine dei giornali.

[Via paidContent | Foto Zinio]

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