Furto di password, con Google Glass è più facile ( se non c'è il Touch ID)

Dei ricercatori sono riusciti a dimostrare che, con Google Glass, è possibile rubare le password degli utenti da distanze incredibili. A meno che non sia presente il Touch ID.
Dei ricercatori sono riusciti a dimostrare che, con Google Glass, è possibile rubare le password degli utenti da distanze incredibili. A meno che non sia presente il Touch ID.


Di solito, prima di rubare un telefono o un tablet, i ladri si posizionano dietro al malcapitato in modo da poter scorgere con chiarezza i numeri che compongono il PIN di sblocco. D’ora, in avanti, invece, grazie ai mezzi messi a disposizione da Google Glass, il furto d’informazioni potrà avvenire anche da molte decine di metri di distanza. A meno che non utilizzate un gingillo con Touch ID, si intende.

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L’Università del Massachusetts Lowell ha messo a punto un algoritmo capace di analizzare i flussi video provenienti da Google Glass, iPhone e smartwatch Samsung Galaxy Gear, e determinare il PIN inserito in base alla geometria dell’iPad e alla posizione delle dita dell’utente, anche se lo schermo risulta parzialmente e totalmente offuscato.

Il sistema è sorprendentemente accurato, con una percentuale di successo che supera l’83% di esiti positivi a una distanza di 3 metri e con PIN da 8 cifre. Utilizzando la fotocamera dell’iPhone, che è molto più dettagliata di quella presente in Google Glass, si supera con tranquillità la soglia del 90%.

“Credo che questo costituisca una sorta di allerta riguardo Google Glass, gli smartwatch e tutti questi dispositivi,” ha affermato Xinwen Fu, docente di informatica presso la UMass Lowell che intende mostrare le scoperte della propria ricerca alla conferenza sulla sicurezza Black Hat in programma ad agosto. “Se qualcuno può riprendervi mentre state digitando sullo schermo, perderete tutto.”

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L’unico modo per proteggersi in questi casi, a parte comprendo lo schermo (e magari evitando di accedere al conto corrente in pubblico), è utilizzando un sensore di impronte digitali tipo il Touch ID incastonato in iPhone 5s e nelle prossime generazioni di iPad. In alternativa, Apple potrebbe decidere di tutelare i dispositivi più datatati randomizzando il keypad: il sistema, in altre parole, potrebbe riorganizzare in modo casuale l’ordine dei numeri sul tastierino numerico. La sicurezza aumenta, ma d’altro canto pure la scomodità.

Qualcosa però bisognerà pur fare. Considerate che i ricercatori sono riusciti a ricostruire correttamente i PIN degli utenti fino ad una distanza di 44 metri. Uno scenario che fa orrore, e che in futuro potrebbe ribaltare le statistiche incoraggianti che emergono da qualche tempo.

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Furto PIN iPad – Google Glass

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