Google sbugiarda Apple: il mistero si infittisce


Google ha da poche ore risposto alla lettera pubblica di Apple nella quale sosteneva di non aver mai rifiutato l’applicazione di Mountain View per iPhone, l’oramai tristemente nota Google Voice. I vertici di Google hanno asserito che l’ordine di bloccare l’applicazione sia arrivato dall’alto della gerarchia Apple e, udite udite, da Phil Schiller in persona.

La lettera è per la maggior parte del testo top-secret, come da esplicita richiesta di Google. Pare che le parti non divulgabili contengano la descrizione esatta dei rapporti che intercorrevano tra i due colossi: Apple e Google. L’applicazione fu sottoposta ad Apple il 2 luglio 2009. Dal giorno 5 luglio 2009, Phil Schiller ebbe rapporti frequenti con Alan Eustace, vice presidente dell’area ricerca e sviluppo di Google. Dopo gli incontri, telefonate e scambi di e-mail, il 7 luglio 2009, P.Schiller comunicò ufficiosamente a A.Eustace che l’applicazione sarebbe stata respinta e che la motivazione sarerebbe stata quella di “possibile duplicazione di funzionalità”.

Lo stesso iter pare sia stato seguito per il respingimento di Google Latitude su App Store. Ancora una volta, fu P.Schiller ad avvisare A.Eustace. Nella lettera inviata poche ore fa alla FCC, Google ha anche dichiarato di avere le prove del fatto che Phil Schiller avesse approvato già in passato l’applicazione.

A prescindere da quello che emergerà in futuro (è chiaro che a questa lettera ne seguiranno tante altre), un fatto è incontrovertibile: Phil Schiller faceva da intermediario tra Apple e Google. La FCC avrà tanto lavoro da fare.

[Via ArsTechnica]

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