Apple & Google: il patto non scritto


L’articolo che vi propongo è un importante approfondimento di MG Siegler, una delle penne più argute nel settore della tecnologia e dell’economia, apparso sulle pagine di TechCrunch. Mi sono limitato a tradurlo, nella speranza che possa stimolare una discussione vivace ma obiettiva. Buona lettura.

Mentre il CEO di Google, Eric Schmidt, era nel consiglio di amministrazione di Apple, le due aziende avevano un accordo di non assunzione dei rispettivi dipendenti, ha riferito un ex impiegato di Google con conoscenza nel campo. Ci sono giunte conferme di questo anche da un altro ex dipendente di Google. “Non si è trattato di un accordo scritto ed è stato considerato non-ufficiale, ma è sempre stato ben noto e rispettato all’interno della divisione di reclutamento di Google”, ci è stato detto.

Queste notizie seguono un articolo del The Washington Post degli inizi di giugno grazie al quale il Dipartimento di Giustizia ha avviato un’indagine in merito. L’articolo, citando fonti vicine allo stato investigativo del governo, metteva in luce una possibile violazione delle norme antitrust tra diverse aziende di tecnologia, incluse Google ed Apple, con particolare riguardo alle loro politiche di assunzione. Ma questo articolo non diceva se vi era un accordo o meno. Secondo la nostra fonte, c’è.

O almeno, c’era. “Un altro elemento interessante è che la componente principale di questo supposto accordo tra le due aziende era la posizione di Schmidt con ognuna”, ci riferisce la nostra fonte. “Ora che Schmidt si è dimesso dal consiglio di amministrazione di Apple, l’accordo potrebbe essere stato sciolto” continua. E’ difficile saperlo con certezza fino a quando le assunzioni non cominceranno ad avere luogo, ma si mormora che, sia Google che Apple, in questo periodo, si stiano dando da fare per potenziare i rispettivi uffici del personale, presumibilmente in vista di una serie di assunzioni.

Per essere chiari, questo patto non scritto stabiliva che Google non avrebbe dovuto assumere ex impiegati Apple, e vice versa. “Gli impiegati di entrambe le compagnie erano comunque liberi di lavorare in altre aziende a loro scelta” ci è stato detto. E’ un piccola, ma importante differenza rispetto alla pratica di assumere talenti di altre aziende, spesso nota come “poaching”, che è considerata un’importante sintomo di sana competizione nel mercato. Ecco perché il Dipartimento di Giustizia sta indagando.

Mentre molte aziende di tecnologia hanno clausole di non-competizione, una sorta di poaching pre-concordato (ricorderete il caso Papermaster ndr.), sia Apple che Google hanno il loro quartier generale in California, stato noto per il non riconoscimento di questo tipo di clausole.

Queste notizie giungono mentre sono già in corso controversie tra le due aziende. La ragione ufficiale delle dimissione di Schmidt è stata la crescente sovrapposizione del business delle due società. Ma la FTC ha iniziato ad indagare (e lo sta ancora facendo) sulla sovrapposizione tra Google ed Apple delle personalità all’interno del consiglio di amministrazione. Più di recente la FCC ha avviato un’indagine per approfondire e chiarire gli aspetti delle relazioni tra Google, Apple ed AT&T circa App Store: Apple ha respinto l’applicazione Google Voice dal proprio store.

E si va ancora più nel profondo. Pochi mesi fa, fu pubblicato un articolo (scritto da me, per un’altra testata) che spiegava il perché la ragione per la quale Google non avesse inserito il supporto multi-touch nel suo sistema operativo mobile Android era perché Apple le avrebbe chiesto di non farlo. Più recentemente, Google ha ammesso che i piani buttati al vento circa Latitude, l’applicazione per iPhone, in favore del passaggio ad una web application è avvenuta sempre perché Apple glielo avrebbe chieso.

Abbiamo invitato Google ed Apple per un commento su questa ultima questione, ma non abbiamo ancora ricevuto da nessuna delle due. Vi aggiorneremo se succederà.

AGGIORNAMENTO: Abbiamo appena ricevuto una e-mail da una fonte che sembrerebbe confermare l’accordo tra Apple e Google. Abbiamo provveduto a rimuovere nomi, alcuni dettagli che avrebbero potuto svelare la fonte e la data esatta, ma precisiamo che si tratta di una e-mail spedita la scorsa estate.

From: XXXXX XXXXX
Date: XXXXXXX XX, 2008 X:XX:XX AM PDT
Subject: Re: Google Opportunities- Follow up email…

Grazie per avermi risposto. Non penso che fossimo mai stati in
contatto prima d'ora - mi scuso se sbaglio su questo punto.

Dal suo riferimento a [UNA DIVISIONE APPLE], desumo che Lei stia
attualmente lavorando lì. Se è questo il caso, noi non possiamo
procedere alla sua candidatura. Google ha un accordo con Apple
in base al quale non è possibile convocare il suo staff.
Se Lei non sta attualmente lavorando in Apple ed è
interessato a ricevere dettagli su [UNA DIVISIONE GOOGLE]
me lo faccia sapere e sarò felice di parlare con Lei.

Grazie ancora per aver risposto alla mia e-mail.

“Google ha un accordo con Apple in base al quale non è possibile convocare il suo staff”. Un’ulteriore conferma che Google non è autorizzata ad acquisire staff di Apple. L’e-mail implica, probabilmente, che Google avrebbe potuto procedere al colloquio se il dipendente fosse stato licenziato da Apple (ma non era questo il caso).

[Via TechCrunch]

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