Da RussianMac i cloni che non infrangono l'EULA


Mentre Apple chiede ed ottiene di poter dare una sbirciata alle carte e i documenti di Psystar, in Russia la RussianMac ha già iniziato la commercializzazione di cloni Mac a basso costo e hardware pompato con OS X preinstallato. E non c’è niente di male, affermano serafici da RussianMac, i loro computer infatti non infrangerebbero l’EULA di Apple finché restano confinati in Russia.

Stando a quanto si legge sulla loro homepage, la mole di cloni offerta da RussianMac è parecchio ampia e variegata, ed include alcuni netbook, server domestici multimediali, e computer con specifiche ed intenti paragonabili ad iMac, Mac mini e Mac Pro. Insomma, non manca proprio niente.

Oltretutto, a differenza di Psystar e della tedesca PearC, che hanno accuratamente e scientemente evitato di utilizzare marchi registrati, RussianMac è già passibile di guai legali solo per la ragione sociale scelta e per i nomi dati ai computer a catalogo. A fungere da filtro contro gli agguerriti avvocati di Cupertino dovrebbe essere la disomogeneità del diritto tra i vari paesi. E in effetti, mentre contro la statunitense Psystar la querelle è viva e scoppiettante, in Germania PearC non ha ancora ricevuto alcuna comunicazione da parte di Apple: la legge tedesca infatti prevede che, per essere valida, l’EULA sia presentata all’utente prima dell’acquisto del computer, e non dopo com’è prassi.

Come dire, la partita è lungi dall’essere finita.

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