Brevetti, l'iPhone suggerirà se usare voce, SMS o mail

Una fantascientifica tecnologia recentemente brevettata da Cupertino consentirà al nostro iPhone di suggerirci il metodo migliore -tra chiamate voce, SMS e mail- per contattare i nostri amici e colleghi in un dato momento. Ecco come funziona il tutto.
Una fantascientifica tecnologia recentemente brevettata da Cupertino consentirà al nostro iPhone di suggerirci il metodo migliore -tra chiamate voce, SMS e mail- per contattare i nostri amici e colleghi in un dato momento. Ecco come funziona il tutto.

Il brevetto numero 8.433.805 si intitola “Metodo e sistema per contattare più facilmente le persone attraverso dispositivi elettronici” e descrive una particolare tecnologia che informa l’utente del modo migliore per entrare in contatto con qualcuno istante per istante. Praticamente l’uovo di Colombo; ecco di cosa si tratta più nel dettaglio.

Mettiamo di avere la necessità di comunicare un’informazione ad un amico che però non può rispondere perché i sensori di movimento del suo telefono e il GPS percepiscono un movimento ad alta velocità; quindi, molto probabilmente, sta guidando. Il nostro telefono potrebbe suggerirci in modo automatico e trasparente di utilizzare piuttosto una mail o un iMessage, mezzo decisamente più appropriato visto il momento.

In una variante del documento, Cupertino ipotizza la creazione di un centro servizi intermedio capace di intuire gli spostamenti dell’utente e reperire le informazioni di contatto da una serie di sensori e dispositivi perennemente connessi come GPS, PC, microfoni e Web camera. Una volta confrontate tutte le informazioni, il sistema si occuperebbe di suggerire al chiamante le opzioni di contatto preferibili in un dato istante; e, per tutelare la privacy, il tutto potrebbe essere gestito in modo trasparente, senza necessariamente indicare un perché.

Volendo, l’utente potrebbe ottimizzare ulteriormente l’intelligenza del centro servizi impostando delle priorità o configurando alcuni parametri in base alle proprie esigenze specifiche. Cose del tipo: “se mi muovo ad alta velocità (perché sono su un treno), suggerisci il telefono” oppure “da questa a quest’altra data (vacanza in montagna, dove manca la copertura UMTS), niente iMessage perché non li riceverei.” E così via.

In un’incarnazione, il sistema si preoccupa addirittura di suggerire un incontro dal vivo se, per caso, chiamato e chiamante si trovano entrambi nei medesimi paraggi. Il brevetto risale al 2008 e porta in calce la la firma di Thomas Ethan Lowry.

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