Suicidi in Foxconn: segnalati nuovi casi

Il problema dei suicidi continua a coinvolgere Foxconn: segnalati 3 nuovi casi negli ultimi 20 giorni.
Il problema dei suicidi continua a coinvolgere Foxconn: segnalati 3 nuovi casi negli ultimi 20 giorni.

Ancora Foxconn e, purtroppo, ancora suicidi. Secondo una nuova press release di China Labor Watch l’ultimo caso sarebbe addirittura recentissimo: risalirebbe allo scorso 14 maggio, quando un lavoratore trentenne si è tolto la vita, lanciandosi dal tetto di uno degli edifici all’interno dello stabilimento di Zhengzhou. Sposato e con un figlio di 5 anni, sempre secondo China Labor Watch l’operaio era in realtà entrato in Foxconn di recente, a fine aprile.

La notizia dell’ultimo suicidio in ordine cronologico, mette in risalto anche altri due casi avvenuti di recente, per l’esattezza il 24 e il 27 aprile, portando così a 3 i suicidi avvenuti all’interno di Foxconn nel corso degli ultimi 20 giorni. Le ragioni per le quali gli operai di Zhengzhou arriverebbero a compiere un gesto così estremo, sono ancora poco chiare: secondo alcuni, la motivazione potrebbe risiedere nella “politica del silenzio” di cui abbiamo già avuto modo di parlare, ma naturalmente si tratta solo di supposizioni esterne a quanto accade all’interno del produttore cinese.

Quella dei suicidi è una piaga che sembra purtroppo riguardare gran parte degli stabilimenti di produzione cinesi: sempre China Labor Watch ha infatti reso noto che il 15 maggio scorso, una lavoratrice nella fabbrica Samsung di Huizhou è saltata dal settimo piano di uno degli edifici. Nel frattempo, per quanto riguarda Foxconn, l’impegno è attualmente relativo a ridurre le ore di straordinario, come richiesto dalla Fair Labor Association: proprio in questi giorni, la società cinese ha però chiesto di prolungare i termini, precedentemente fissati per il 1 luglio 2013.

Via | Patentlyapple.com

Foxconn, dopo i suicidi la fraternizzazione non è più obbligatoria

3 maggio 2013 – A cura di Giacomo Martiradonna
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Aggiornamento del 3 Maggio 2013, di Giacomo Martiradonna.

Le condizioni di lavoro presso Foxconn non sono certo note per la piacevolezza. È un ambiente duro, spesso teatro di violazioni della legge e oggetto di aspre critiche, in cui gli stipendi non fanno certo gridare al miracolo. Ecco perché, in seguito agli ultimi due tragici episodi di suicidio a Zhengzhou, la società ha deciso di allentare un po’ la mordacchia sugli operai, rendendo non obbligatoria la fraternizzazione con gli altri durante l’orario di lavoro.

Fino ad oggi esisteva infatti una “politica del silenzio” (“Mute Mode”) che impediva ai lavoratori di dare inizio a conversazioni non pertinenti all’impiego durante il proprio turno; una costrizione psicologica che il management ha evidentemente ricollegato ai brutti episodi di questi ultimi mesi, e che spera così di attutire. Lo racconta a NetEase un dipendente Foxconn rimasto anonimo:

“L’atmosfera è cambiata. Gli amministratori di livello base prima urlavano sempre contro di noi; ora invece, all’improvviso, hanno iniziato ad usare un nuovo linguaggio del tipo ‘silenzio in fabbrica, per favore.’ Questa inedita gentilezza si vedeva molto raramente fino a poco tempo fa.”

In ogni modo, la circolare è stata generata ai piani alti, ma si è fermata a quelli intermedi per paura che un’eccessiva rilassatezza colpisse i dipendenti di basso livello. L’impressione, insomma, è stata ricavata empiricamente più che da comunicazioni ufficiali, ma si tratta di un dato incontestabile. In tutti gli impianti, infatti, sono scomparse le insegne relative al “Mute Mode,” e il momentaneo allontanamento dalla propria postazione non genera più richiami formali. Sperando che questo basti a mettere un freno al fenomeno dei suicidi.

Suicidi in Foxconn: segnalati due nuovi casi

Ci risiamo: come purtroppo accade in modo ciclico, dallo stabilimento Foxconn a Zhengzhou arrivano nuove voci riguardanti quelli che sarebbero dei nuovi suicidi da parte dei lavoratori impegnati sulle catene di montaggio del produttore cinese. La notizia, non ancora confermata, parla di due casi, avvenuti a durante la settimana scorsa.

A parlarne è China Labor Watch (via Patently Apple), secondo cui nel dettaglio i suicidi sarebbero avvenuti il 24 e il 27 aprile, vedendo in entrambi i casi il lavoratore saltare giù dall’edificio del dormitorio a egli assegnato.

Né da Foxconn come dicevamo, né da Apple (lo stabilimento di Zhengzhou produce le parti di iPhone 5), sono al momento arrivate conferme o smentite che riguardino l’accaduto: seguiremo naturalmente la situazione, continuando ad aggiornarvi su questo argomento che, purtroppo, ogni tanto torna a far parlare di sé.

Foxconn licenzia i dipendenti a rischio suicidio?

8 aprile 2013 – A cura di Rosario
foxconn-produzione

Un ex dipendente accusa Foxconn di averlo licenziato perché visto a prendere alcune pillole. Ancora polemiche sul fornitore di Apple.

Quello dei suicidi in Foxconn è un argomento sempre caldo: neanche una settimana fa, l’azienda cinese è stata infatti costretta a smentire il tentato suicidio da parte di una dipendente, mentre oggi arrivano nuove accuse su quelle che sarebbero le politiche di licenziamento per i soggetti a rischio.

Ne parla il cinese Global Times citando il Beijing Times, secondo il quale un dipendente sarebbe stato licenziato per aver ingerito alcune pillole contro l’insonnia ed essere stato visto da un collega in tale atto. Portato in ospedale perché sospettato di commettere suicidio con le suddette pillole, il dipendente è stato poi licenziato il giorno seguente con l’accusa di aver “perturbato l’ordine” aziendale.

I fatti sarebbero avvenuti lo scorso 2 aprile, come rivelato dal ventisettenne che in realtà consumerebbe i sonniferi regolarmente, come rimedio contro l’insonnia. Al momento, Foxconn non ha ancora commentato la notizia del licenziamento di Zhang (questo il cognome dell’ex impiegato), ma ancora una volta i dubbi sulla società cinese vengono alimentati da un report dall’interno.

Nonostante gli sforzi di Apple di migliorare e assicurare le condizioni di lavoro in Foxconn, le polemiche vanno inesorabilmente avanti: cosa credete che debba fare l’azienda di Cupertino per dare una svolta definitiva alla serie di voci che vedono protagonista il suo fornitore?

Via | Qz.com

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