Noleggio digitale: cosa dovrà affrontare Apple in Europa


Qui non è disponibile ancora la vendita di film tramite iTunes Store, dobbiamo davvero credere che Apple riuscirà a lanciare il suo servizio di noleggio video in Europa entro l’anno? Eric Pfanner ha appena firmato un interessante articolo sul New York Times, riguardante le difficoltà a cui andrà incontro iTunes Store Europe nel tentativo di realizzare la promessa di Jobs, registrata al Macworld.

I problemi da affrontare sono molti, e riguardano per prima cosa la frammentazione legislativa. Come ha affermato Kevin Obi, vicepresidente di NBC Universal (una delle case di produzione più attive su diverse piattaforme), il primo problema è la struttura del mercato, con leggi differenziate. Ad esempio sono differenziate le finestre di distribuizione: come saprete deve passare un preciso lasso di tempo tra la distribuzione nei cinema, sui DVD, in pay-tv e sulla tv in generale. Una legge presente anche altrove, ma in UE questo preciso lasso di tempo cambia da paese a paese.

La Commissione Europea si è resa conto anche dello scontro tra i diversi attori della distribuzione, e sull’incapacità di sviluppare un mercato distributivo digitale che valichi le barriere nazionali (uno degli obiettivi principali dell’economia unita). Motivo per cui, tra l’altro, la stessa offerta musicale di iTunes Store non è ancora omogenea tra i paesi dell’Unione. Viviane Reding, commissario per i media, ha già annunciato l’intenzione di proporre nuove direttiva per ridare un orientamento a questo settore chiave.

Un altro problema sono le licenze: attualmente ogni casa distributiva è costretta a vendere licenze individuali per ogni paese, non sono ancora diffuse forme di licenza multiterritoriali.

Tutte queste problematiche non hanno del tutto bloccato lo sviluppo di servizi di distribuzione digitale dei film, ma questi sono costretti a dimensioni poco più che nazionali. In Italia, ad esempio, abbiamo Ri-Video e RossoAlice (oltre a store di dimensioni ridotte come quello mobile di Tre), in Francia ci sono MK2 e Glowria, in Regno Unito Lovefilm. Chi ha tentato un approccio multiterritoriale ha avuto vita più difficile. Prima di Apple ci ha già provato Microsoft: l’azienda di Redmond ha recentemente lanciato un servizio di download video legato ad Xbox 360 in Regno Unito, Francia, Germania e Irlanda. Con un anno intero di ritardo rispetto agli Stati Uniti.

In Italia, con le leggi sul settore della comunicazione sempre più vacillanti, possiamo scommettere in una situazione ancor più intricata e complessa. In ogni caso i legali di Apple hanno tutto l’interesse nel districarsi in queste situazioni apparentemente insolvibili: secondo la Commissione Europea questo settore della distribuzione digitale varrà, tra musica e film, 8,3 miliardi di euro entro il 2010. Forte di un mercato così ghiotto, Apple potrebbe accordarsi con distributori locali per trovare maggiore confidenza nei singoli mercati.

[Grazie DocBrown!]

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