E' Apple la nuova Microsoft?

E’ di qualche giorno fa un controverso articolo pubblicato su PCWorld, che analizza il ruolo di “prepotente” dell’industria, ruolo svolto sino a qualche anno fa da Microsoft ed ora, secondo PCWorld, ereditato da Apple.

Secondo l’articolo scritto dal giornalista Elgan, infatti, negli anni passati Microsoft ha usato la sua posizione di monopolista nel campo dei software e dei sistemi operativi per forzare utenti e partners a stipulare contratti di licenza palesemente ingiusti e a proprio vantaggio. Sempre secondo Elgan, questo primato che ancora appartiene all’azienda di Redmond si sta sempre più spostando verso Jobs ed Apple, che negli ultimi tempi si sta sempre più affermando come “monopolista, copiona e prepotente”.

Apple e il monopolio

Il primo argomento a supporto di questa tesi è relativo alla nuova funzione di monopolista che Apple sta avendo in alcuni campi negli ultimi anni.
Negli anni 90 la consistente fetta di mercato di Windows ha permesso a Microsoft di approfittare del potere di monopolio di fatto per costringere gli utenti ad utilizzare, ad esempio, Internet Explorer come web browser, offerto all’interno di Windows come componente core.

Il parallelo ora viene fatto con gli iPod e iTunes; come fa notare Elgan, se si vuole comprare della musica da Apple bisogna installare iTunes, necessario anche se si vuole acquistare un iPhone solo per fare telefonate o se si vuole una nuova suoneria per il telefono targato Apple.

Apple non solo quindi fornisce iTunes “in bundle” con più prodotti, ma forza anche gli utenti ad utilizzarlo.

L’attacco verso iTunes e la sua politica di distribuzione da parte di PCWorld è frontale, visto che nell’articolo si fa notare come Steve Jobs si vanti di aver distribuito 600 milioni di copie di iTunes senza menzionare minimamente il fatto che la maggior parte di queste copie sono per Windows, e la popolarità di iTunes per Windows non è certo data dalla qualità di questo software quanto dalla necessità di installarlo per poter utilizzare un iPod.

Su questo punto Elgan conclude notando come non sia possibile disinstallare iTunes ed utilizzare un altro software per comprare canzoni dall’iTunes Store, visto che Apple dichiara che l’Ipod, il software dell’iPod e iTunes sono tre componenti dello stesso prodotto.
Un po’ quello che Microsoft ha sempre detto circa Windows ed Internet Explorer…

Altra dimostrazione della “prepotenza” di Apple come monopolista si ha sulla portabilità dei contenuti acquistati; se si acquista un iPod e si comperano canzoni e video dall’iTunes Store, questi contenuti digitali, regolarmente acquistati, non potranno in futuro essere portati su di un nuovo player concorrente all’iPod. Secondo Elgan, così facendo Apple costringe i suoi utenti ad essere clienti per la vita, un potere che Microsoft non ha mai avuto per i suoi prodotti.

Altro esempio con le suonerie per l’iPhone: Jobs ha annunciato la settimana scorsa che “Aggiungendo 0,99$ si può fare di un brano acquistato su iTunes Store una suoneria per iPhone.”, affermando di fatto che la possibilità di utilizzare 30 secondi di un brano (la stessa lunghezza dei “free tunes samples”) come suoneria costa come acquistare l’intero brano … Apple ha senz’altro capito ed applicato la potenza di essere monopolista, così in soli tre mesi il prezzo di un 8GB iPhone è sceso in America di 200$, ovvero di un terzo, proprio nel momento in cui l’iPhone non era più l’unico prodotto multitouch, Wi-Fi commercializzato da Apple.

Apple “la Copiona”

Sempre secondo Elgan, Apple ha seguito Microsoft anche sulla strada della copia, proprio come Redmond anni fa fece con Apple. Dieci anni fa si criticava Microsoft per aver copiato l’interfaccia grafica e le caratteristiche presenti nel Mac OS, come ad esempio le cartelle, le finestre ridimensionabili e così via… Apple ad ogni nuova uscita del suo OS portava novità ed innovazioni, puntualmente ripresi da Microsoft per Windows, che ne traeva tutti i benefici dalla sua posizione di monopolista.

Ma chi è che innova oggi? PCWorld invita a pensare al cellulare LG KE850, full-screen, touch-screen, con tastiera sullo schermo, presentato prima che Apple annunciasse l’iPhone. Ed anche le migliori novità nel sistema multi-touch ddell’iPhone e dell’iPod non sono nuove, ma molti laboratori hanno mostrato simili UI per anni. (con la stessa Microsoft che ha presentato una 3G UI a Maggio, prima della commercializzazione dell’iPhone)

Elgan tiene a sottolineare che Apple ha fatto bene ad implementare queste caratteristiche nei suoi prodotti, e che sarebbe “stato terribile se si fosse deciso di non costrure l’iPhone solo perché altri avevano sperimentato precedentemente le sue principali caratteristiche”. Semplicemente, secondo PCWorld, Apple sta facendo quello che Microsoft ha fatto in passato: dominare il mercato con caratteristiche che altre società hanno presentato precedentemente con meno successo.

Apple “la Prepotente”

Microsoft negli anni si è fatta la reputazione di “prepotente” , forzando la mano con tutti e dettando i termini degli accordi ai suoi partners. Nel tempo però ha perso questa sua capacità di dominare sugli altri, molti fidati produttori di hardware oggi hanno aperto verso nuovi mercati ed anche Intel, la “Tel part of Wintel” oggi fornisce hardware ad altri.

Nel mentre, Steve Jobs ha incominciato ad essere una delle persone più temute ad Hollywood, con Apple che ha venduto oltre tre miliardi di canzoni e 95 milioni di show TV via iTunes. Un terzo delle vendite di musica sono oramai digitali, e come riportato dallo stesso Jobs al media event della settimana scorsa “iTunes sta tracciando la strada”.

Emblematico il caso di NBC, che voci vogliono insoddisfatta perché vorrebbe più flessibilità nell’aumentare i prezzi dei suoi show TV presenti su iTunes. Apple avrebbe detto di no, e NBC ora sta pensando di vendere i suoi Show TV altrove. Questa la previsione di Elgan sulla conclusione della vicenda: “NBC tornerà strisciando da Apple e pregherà Jobs di rimettere in catalogo i suoi show Tv, alle condizioni di Apple”. Questo perché iTunes sta sempre più diventando l’unica sede nella quale si può aver successo nel vendere musica e video online.

Conclusione a sorpresa per Elgan, che dichiara comunque di sostenere Apple in queste scelte; secondo il giornalista di PCWorld, infatti, il mercato corregge da solo i problemi che si presentano, come nel caso del monopolio di Microsoft dove Linux, Firefox e la stessa Apple hanno dimostrato che gli utenti hanno sempre una scelta.

Lo stesso avviene per Apple. “Si può definire Apple monopolista, copiona e prepotente?” Si, conclude Elgan, ma se qualcuno pensa che il successo di Apple sia un problema, affrontarlo con gli avvocati non è stata la soluzione per Microsoft e non sarà la soluzione per Apple.

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