Kate Walsh: la "sconosciuta" che trionfa su iTunes


Questo è quello che accadrà tutti i giorni se il mercato della musica, in un mondo digitale, sarà realmente libero. O almeno lo spero. In questi giorni c’è una cantante che sta facendo impazzire gli esperti di classifiche inglesi. Si tratta di Kate Walsh, una cantautrice folk che ricorda molto vagamente, nella voce, Norah Jones.

Il suo secondo album, Tim’s House, è stato registrato a casa di un amico (Tim, appunto) e distribuito con un’etichetta realizzata da lei stessa, la Blueberry Pie. La musica di Kate quindi, salvo complotti, potrebbe definirsi la musica più indipendente che possa definirsi. Pur non avendo né un iPod né un lettore mp3, Kate ha deciso di distribuirla autonomamente attraverso iTunes Store Europa (qui il link per l’album su iTunes Italia).

Il cd ha un prezzo speciale (qui in Italia 5,94€, in Uk 4,74 pound) ed Apple ha deciso di promuoverne un brano, Your Song, distribuendolo gratuitamente come single of the week su iTunes Store Uk. Subito dopo la pubblicizzazione la musica di Kate, che come unico veicolo di promozione aveva solo MySpace, è diventata improvvisamente regina delle classifiche di download…

Attualmente il brano si trova ancora al terzo posto della classifica britannica, sopra Mika (considerato un altro “miracolato” del web), Amy Winehouse, Take That, Nelly Furtado e The Fray. Niente male se consideriamo che produrlo è costato solo qualche centinaio di pound, e molto talento.

Ed ecco, quindi, l’ennesima favole della Cenerentola della musica, che ci dovrebbe far riflettere sui reali potenziali del mondo digitale per l’universo. Ora Kate è assediata dalle major che vogliono accaparrarsi un contratto e, probabilmente cederà. Chi può biasimarla? Ma la sua favola, per ora, mi piace così.

Siamo qui a parlare, ancora, dell’eliminazione dei DRM e della pirateria. Le major sembrano spaventate dal mondo della musica digitale, continuando a proporci prodotti troppo commerciali per essere considerati degni di valore. Chi invece lascia spazio alla passione, evidentemente, non può che guadagnare dall’evoluzione tecnologica. Sempre sperando che questo non sia un “falso prodotto amatoriale” (e purtroppo a volte si è portati a pensar male) la domanda da porsi è semplicissima: vi sentireste più in colpa a scaricare illegalmente un brano di Britney Spears o uno di Kate Walsh? La risposta la conosciamo, ora chiediamoci il perché.

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