Un produttore cinese farà causa ad Apple per iPhone 5

Un produttore cinese ha intenzione di fare causa ad Apple se l'iPhone 5 originale somiglierà troppo al clone creato in base ai rumors.
Un produttore cinese ha intenzione di fare causa ad Apple se l'iPhone 5 originale somiglierà troppo al clone creato in base ai rumors.

Un produttore cinese di cloni, tale GooPhone, è balzato agli onori della cronaca la scorsa settimana per aver creato un clone dell’iPhone 5 chiamato i5 e progettato per ricalcare le indiscrezioni in circolazione. Ora, però, sembra sia intenzionato a fare causa ad Apple non appena svelerà la sua prossima generazione di smartphone.

Somiglia molto ad una provocazione, per non dire una barzelletta, ma tant’è. Stando a quanto riporta Gizchina, Goophone avrebbe già depositato la richiesta di brevetto relativamente al design dell’I5, il che significa che può potenzialmente muovere guerra legale a Cupertino e impedire la commercializzazione dell’iPhone 5 se quest’ultimo dovesse somigliare troppo all’I5. Cosa molto probabile, peraltro, vista l’origine che li accomuna; l’unica differenza macroscopica tra i due gingilli consiste dunque nello schermo, da 3,5″ nel GooPhone e (quasi certamente) da 4″ nel nuovo iPhone.

In una intervista a Wired, Robin Feldman, docente di legge presso lo University Centre di Hastings e autore del libro “Rethinking Patent Rights” ha affermato:

“Sarebbe una disgrazia se il sistema dei brevetti del paese fosse progettato per permettere questo tipo di comportamento. Se tale comportamento avesse avuto luogo negli Stati Uniti, Apple avrebbe avuto l’occasione di denunciare la controparte per appropriazione indebita di informazioni protette dal segreto industriale.”

Sia come sia, Goophone ha una storia consolidata di doppioni, e non necessariamente ispirati al mondo Apple: esistono infatti cloni anche del Samsung Galaxy S3 e dell’HTC ONE S. Il nocciolo della questione, tuttavia, è capire se ciò possa costituire un’impasse per la commercializzazione del nuovo iPhone in Cina così come è accaduto per il brand iPad, costato molto caro a Cupertino. Dopo un lungo tira e molla con tanto di confisca dei tablet, infatti, Apple ha dovuto capitolare e infine staccare un assegno da 60 milioni di dollari. Uno scenario che, con ogni probabilità, si vorrà evitare di ripetere.

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