Fumi, arrosti e iPhone...

La settimana scorsa siamo stati tartassati da un ridda di indiscrezioni sul famigerato iPhone senza precedenti nella storia recente di questa leggenda metropolitana (per ora ancora tale è).
Il tam tam mediatico non ha accennato a fermarsi e la notizia è rimbalzata fuori dal mondo della rete. Se ne stanno occupando numerose prestigiose testate e, come scrivono i cugini di Gadgetblog, CNBC ha dedicato un ampio approfondimento sull’argomento.
Molto bello e completo, il servizio della CNBC ha cercato di toccare tutti i punti salienti del caso iPhone. Dall’impatto sul mercato a quello sulle casse di Cupertino, dal possibile design alla GUI, veniamo guidati da numerosi opinionisti, tra cui alcune facce note come Arnold Kim, uno dei fondatori di MacRumors.com, nel mondo dell’indiscrezione sfrenata.

Dal bel reportage della CNBC, però, si possono rilevare alcuni punti fermi sui quali tutti, o quasi, concordano, alcuni ovvi altri meno.
Il design ovviamente dovrà essere all’altezza della tradizione Apple, così come ci si aspetta una interfaccia utente innovativa che crei un punto di rottura con il resto del mercato. Un mercato che, è opinione quasi unanime, ha ancora spazio per nuovi competitor, soprattutto se questi andranno a fornire, oltre al singolo telefonino, una serie di servizi integrati (pensiamo ad iPhone+iPod+iTunes). In più, se consideriamo la portata del mercato della telefonia, già una penetrazione modesta di 1 o 2 punti percentuali averebbe un impatto enorme sul business della casa di Cupertino.

Nel nostro piccolo, infine, riportiamo risultati del sondaggio che vi abbiamo proposto la scorsa settimana. Il risultato è schiacciante: il 68% dei quasi 1000 votanti ritiene che l’iPhone ci sarà di sicuro; a questi va aggiunto un altro 12% che crede all’iPhone ma lo ritiene un errore da parte di Apple. L’80% dei nostri lettori è dunque pro-iPhone, un dato a mio parere troppo elevato per comprendere i soli sognatori.

Da ogni parte si guardi, il pollice è alzato. Pare che il dubbio sia solo il “quando”. C’è chi dice il Macworld di gennaio, chi parla di uno Special Event dedicato.
Vedremo…

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