Apple Watch, diagnosi non invasiva degli eccessi di potassio

Apple Watch ha un nuovo superpotere. D’ora in avanti, sarà in grado di diagnosticare anche uno squilibrio nei valori di potassio nell’utente. Il tutto, senza versare nemmeno una goccia di sangue.
Apple Watch ha un nuovo superpotere. D’ora in avanti, sarà in grado di diagnosticare anche uno squilibrio nei valori di potassio nell’utente. Il tutto, senza versare nemmeno una goccia di sangue.

Apple Watch ha un nuovo superpotere. D’ora in avanti, sarà in grado di diagnosticare anche uno squilibrio nei valori di potassio nell’utente. Il tutto, senza versare nemmeno una goccia di sangue.

Nel mercato, esiste già un cinturino per Apple Watch (neppure troppo costoso, tra l’altro, 199$) che consente di monitorare costantemente il battito cardiaco, e creare un vero e proprio elettrocardiogramma. Si chiama AliveCor KardiaBand, ed è qualcosa a cui lavora anche Apple da tempo; è considerata una tecnologia ragionevolmente sicura e affidabile, tanto da guadagnarsi l’approvazione della FDA statunitense.

Questo cinturino, dotato di placche metalliche, è capace di seguire l’andamento del cuore e identificare alcune delle principali cause di sofferenza cardiaca; grazie a sofisticati algoritmi, però, ora può diagnosticare anzitempo non soltanto una fibrillazione atriale, ma anche una crisi di iperkaliemia (eccesso di potassio nel sangue).

Ciò rappresenta una grande novità nel panorama dei dispositivi medici smart, e il passo in avanti è notevole, se consideriamo che ad oggi l’unica tecnica di misurazione dei valori di potassio avveniva attraverso un prelievo sanguigno.

Grazie alla mole crescente di dati a cui abbiamo accesso, e grazie all’intelligenza artificiale che poi li interpreta, AliveCor è stata in grado di realizzare un algoritmo che analizza gli ECG di KardiaBand con la stessa accuratezza di un medico, e che può interpretare correttamente oltre il 99% delle fibrillazioni atriali.

Un eccesso di potassio nel sangue è di norma una condizione asintomatica, ma produce danni nel medio e lungo periodo: infarto congestizio del miocasrdio, insufficienza renale cronica e diabete, solo per citarne alcuni, ed è collegata ad un “rischio significativo di mortalità e aritmia.”

La portata di questa scoperta è incommensurabile, e lo sosteniamo da tempo. Il futuro della prevenzione medica è fatto di piccoli dispositivi smart che si parlano tra loro, in grado di tenere traccia di una moltitudine di parametri fisiologici, caricarli sul Cloud, intrecciarli con il nostro stile di vita, il tutto in modo assolutamente non invasivo. Il rischio per la privacy è grande, è palese; ma i vantaggi diretti e indiretti saranno sempre più evidenti nel corso del tempo. E arriverà il giorno in cui non farà più notizia, se Apple Watch salva l’ennesima vita umana.

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