Apple e Samsung tornano a scontrarsi in un nuovo processo

Apple e Samsung torneranno ad affrontaresi in un'aula di tribunale in un nuovo processo per la violazione di brevetti.
Apple e Samsung torneranno ad affrontaresi in un'aula di tribunale in un nuovo processo per la violazione di brevetti.

Lo scontro tra i due eterni rivali dell’high tech, Apple e Samsung, è destinato a protrarsi ancora. I due giganti del mondo mobile torneranno ad affrontarsi nell’ennesimo ricorso di un lungo procedimento legale il cui inizio è previsto per la prossima primavera.

A quanto pare il conflitto, avviato dai due contendenti ormai da parecchi anni, non troverà risoluzione, almeno nel futuro prossimo. Il contenzioso ha avuto inizio nel 2011, quando la società di Cupertino ha querelato l’azienda coreana, rivendicando la violazione di alcuni brevetti riferiti a varie componenti del proprio iPhone tra cui l’interfaccia utente, lo stile e il design, querela seguita da una contro-citazione di Samsung basata su motivazioni attinenti.

La vicenda sembrava aver trovato una risoluzione l’anno successivo con l’imposizione a Samsung di un risarcimento dell’ammontare di circa un miliardo di dollari. La ragguardevole somma è poi variata attraverso i successivi ricorsi, arrivando a circa 400 milioni di dollari, mentre Samsung e Apple si rimbalzavano la palla con vari procedimenti tra il 2013 ed il 2015, tutti presieduti dal giudice Lucy Koh.

La gigante coreana si è poi fatta strada fino alla Corte Suprema degli Stati Uniti per ottenere ulteriori riduzioni nella cifra del risarcimento, vincendo la discussione quando la corte ha giudicato invalidi i metodi di calcolo vecchi ormai più di un secolo. Trattandosi del più alto livello di giudizio negli USA, il caso crea un importante precedente nello stabilire il futuro di tutte le future cause basate sul sistema di brevetti.

Non è la Corte Suprema però a dover stabilire la nuova cifra del risarcimento. Il contenzioso tornerà alla sua corte d’origine dove sarà nuovamente il giudice Koh a presiedere il procedimento a partire dal 14 maggio del prossimo anno.

Il giudice non consentirà un completo rifacimento del processo. In una dichiarazione ha commentato che “preferirebbe non dover continuare questa faccenda fino al proprio pensionamento”.

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