Analisti: "Quello di Apple è un monopolio duro a morire"

In una nota agli investitori, l'analista Steven Milunovich di UBS risponde a una domanda scottante; in pratica, accusa Apple di aver instaurato un monopolio di fatto. E la prova sta nei prezzi di iPhone.
In una nota agli investitori, l'analista Steven Milunovich di UBS risponde a una domanda scottante; in pratica, accusa Apple di aver instaurato un monopolio di fatto. E la prova sta nei prezzi di iPhone.

In una nota agli investitori, l’analista Steven Milunovich di UBS risponde a una domanda scottante; in parole povere, accusa Apple di aver instaurato un monopolio di fatto. E la prova starebbe nei prezzi di iPhone.

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L’antifragilità di un materiale è la sua capacità di aumentare robustezza e resilienza in seguito a urti, stress, shock violenti; e quello instaurato da Apple, per Milunovich, sarebbe qualcosa di molto simile a un “monopolio antifragile,” in grado cioè di rafforzarsi sempre di più e superare la prova del tempo. Come dire, la mela è diventata talmente importante che non la si può più scalzare dalla propria posizione. E grazie alla sua “maggiore capacità di competere e adattarsi rispetti ai concorrenti,” se la caverà sempre meglio di Google, Amazon, Facebook e Microsoft. In sostanza, avremmo creato il Godzilla delle multinazionali.

Basta guardare ai prezzi che Apple pratica (e può permettersi di praticare) con iPhone:

“Una caratteristica dei monopoli sta nel potere sui prezzi. Il prezzo medio di vendita di un iPhone nell’ultimo trimestre era di quasi 700$, toccando un nuovo record nonostante le pressioni valutarie, e rischia di salire ancora con iPhone 8.”

Che poi è grossomodo quello che dice un’altra voce importante nel panorama degli analisti di settore; anche Horace Dediu scrive infatti che “sebbene Apple sia vista come meno potente rispetto ai suoi confratelli high-tech, mostra un potere sui prezzi ben superiore.”

Una teoria che stride un po’ con alcuni fattori sotto gli occhi di tutti: molti analisti hanno opinioni di segno prettamente opposto, e considerano la mela spacciata dopo Steve Jobs. Inoltre, è indubbio che il mercato degli smartphone sia ancora libero, e pieno di alternative per tutte le tasche. Infine, iOS perde marketshare rispetto ad Android, sebbene -a bene vedere- la maggior parte dei profitti dell’intero settore continuino a confluire a Cupertino. Voi che dite?

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