MacBook Pro, il teardown rivela una SSD sostituibile nel modello entry-level

Il primo teardown di uno dei nuovi MacBook pro rivela una SSD sostituibile.
Il primo teardown di uno dei nuovi MacBook pro rivela una SSD sostituibile.

I nuovi modelli del MacBook Pro di Apple sono naturalmente al centro delle chiacchiere del momento. Tra le varie critiche, sia positive che negative, alle scelte di Apple e la delusione di non aver visto nuovi modelli di MacBook Air e Mac, c’è ovviamente chi prende il tutto con occhio più pragmatico.

Il cosiddetto “teardown” è un passaggio praticamente obbligato per tutti i nuovi gadget Apple. Un viaggio tra gli ingranaggi del MacBook Pro da 13 pollici, quello privo di Touch Bar, porta buone notizie per tutti coloro che contano, in futuro, di mettere le mani nella configurazione hardware, rivelando una SSD sostituibile.

Questa è una caratteristica presenta anche in precedenti modelli del MacBook Pro, assente però nel più recente MacBook dove la SSD era saldata alla scheda madre. E visto il design estremamente sottile dei nuovi portatili professionali di Apple il dubbio era legittimo.

Le rilevazioni dell’autore del teardown, OWC, sottolineano come la scocca posteriore sia di più difficile rimozione rispetto ai predecessori, sebbene non sia incollata e come sia necessario asportare il modulo degli altoparlanti per rimuovere la SSD il cui connettore è coperto da un nastro adesivo molto resistente. E ancora, il MacBook Pro si attiva automaticamente una volta aperto il coperchio, indipendentemente dalla pressione del tasto di accensione, è dotato di processore Intel Core i5-6360U e di memorie RAM DDR3, contro le DDR4 dei modelli più costosi.

Proprio sull’argomento RAM Apple ha offerto qualche delucidazione riguardo il limite di 16GB di memoria; trattandosi di un portatile indirizzato ai professionisti, il suddetto limite potrebbe risultare piuttosto restrittivo per chi si occupa di grafica e video editing.
Ad esprimersi sulla questione è Phil Schiller in risposta alla mail di un utente che condivide queste preoccupazioni. Il SVP sottolinea come mettere più di 16GB di RAM veloce richiederebbe l’impiego di un sistema di memoria più esigente dal punto di vista dell’alimentazione una scelta non efficiente per un notebook come il MacBook Pro.

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