I network TV temono Apple TV

Les Moonves, CEO di CBS, torna a parlare delle pressioni ricevuto da Steve Jobs perché fornisse ad Apple i contenuti del proprio network TV. Ma per tutelare il proprio business, ha dovuto dire no.
Les Moonves, CEO di CBS, torna a parlare delle pressioni ricevuto da Steve Jobs perché fornisse ad Apple i contenuti del proprio network TV. Ma per tutelare il proprio business, ha dovuto dire no.


In una intervista strappata durante la conferenza FUCLA, il CEO della CBS Les Moonves è ritornato a parlare delle avances commerciali ricevute da Steve Jobs in merito agli abbonamenti in streaming su Apple TV, e sul diniego scaturito subito dopo. Il timore, infatti, era di perdere all’improvviso i flussi esistenti di guadagno.

Parlammo di Les Moonves nel novembre del 2011, quando sostanzialmente spiattellò con nonchalance i piani di Cupertino su Apple TV. Ora, però, getta qualche luce su quella dichiarazione che face tanto discutere:

Il CEO di CBS Leslie Moonves ha affermato sabato scorso di essere stato avvicinato da Steve Jobs un anno fa circa per fornire contenuti ai tanto rumoreggiati servizi di streaming tv di Apple, ma di aver poi rifiutato. Moonves ha raccontato al pubblico di aver incontrato Jobs […] e di essere venuto a conoscenza di quel che riferivano essere un servizio di abbonamento ai contenuti, sebbene in ultima analisi abbia affermato di non essere interessato a mettere sul piatto gli show o i film della CBS. “Ho detto a Steve ‘sai, tu conosci il 99% delle cose di più di me, ma la televisione è il mio campo’” ha affermato Moonves, menzionando le proprie preoccupazione su una fornitura di contenuti che rischiava di distruggere i flussi esistenti di guadagno della CBS. Moonves ha detto che Jobs, come da copione, ha fortemente dissentito.

Il che, se da una parte non apporta molte novità all’argomento, esplicita almeno un paio di verità. Primo, Apple e CBS non faranno affari assieme ancora per diverso tempo; secondo, ammesso che sia necessaria una conferma a riguardo, le strategie della mela non piacciono alle società partner. I produttori asiatici sono costretti a pesanti investimenti per non perdere le commesse; i carrier scalpitano per non essere relegati a meri rivenditori di connettività. E i fornitori di contenuti -tv, libri, musica- non vogliono fare la fine delle Major, ostacolate dallo strapotere dell’iTunes Store.

Già, perché la CBS non ha affatto problemi con la distribuzione digitale, che vede decisamente di buon occhio; Moonves ha definito Netflix un “amico” della società, e non sono mancati gli accordi anche con Hulu. Come dire, il problema è Apple e i suoi modelli di business centripeti, tendenti a concentrare potere decisionale e ricavi al centro dell’ecosistema, ma relegando tutto il resto in secondo piano. Una cosa è certa: senza le partnership, Apple di strada ne può fare fino a un certo punto; poi, o accontenta un po’ anche gli altri, o dovrà farne semplicemente a meno.

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