Siri causa il 25% del traffico di Wolfram Alpha

A quanto pare, in pochissimi mesi
A quanto pare, in pochissimi mesi


Un articolo del New York Times di ieri afferma che, pur con tutti i suoi limiti di localizzazione e diffusione all’interno dello stesso ecosistema iOS, Siri da sola genera già quasi il 25% di tutto il traffico del motore di ricerca Wolfram Alpha.

La partnership strategica con quest’ultima era stata annunciata lo scorso ottobre, proprio in concomitanza della presentazione dell’assistente virtuale di Cupertino. La differenza principale di questo motore di ricerca rispetto agli altri consiste per lo più nel fatto che i risultati vengono generati a partire dal database creato e aggiornato dal personale della società, e non da algoritmi che scandagliano il Web alla ricerca di risposte.

Da quando Apple è entrata nel suo destino, il team dietro a Wolfram Alpha è cresciuto di oltre 200 unità e si prepara al varo della versione Pro dei servizi di cosiddetta “conoscenza computazionale”; una sorta di “step numero 2, ovvero il passaggio successivo di quel che può essere portato a termine con questo approccio.” Il che è curioso, perché tra i suoi clienti non mancavano blasoni d’un certo calibro: la stessa Microsoft si serve dei suoi servizi, e molte altre società se ne avvalgono per versioni speciali del motore di ricerca da fornire ai team di R&S.

Da solo, quindi, l’iPhone 4S ha finito col generare quasi un quarto di tutte le query cui Wolfram Alpha dà soddisfazione, senza contare che all’appello mancano ancora molte lingue come l’italiano e gli altri dispositivi iOS; come dire, in futuro questa percentuale crescerà e di parecchio. Il che è la riprova che per generare la domanda d’un bene o un servizio spesso servono strumenti di qualità. Sarebbe ora di spiegarlo anche ai burocrati nostrani che, con la scusa della scarsa domanda, rimandano da anni gli investimenti nella NGN e l’azzeramento del digital divide.

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