Galaxy Tab 8.9: anche lo spot "si ispira" all'iPad

Non soltanto Samsung si sarebbe ispira, per così dire, ai prodotti della mela e al loro look & feel, ma avrebbe finito col riciclare perfino gli stessi attori degli spot della mela. Una storia che ha dell'incredibile
Non soltanto Samsung si sarebbe ispira, per così dire, ai prodotti della mela e al loro look & feel, ma avrebbe finito col riciclare perfino gli stessi attori degli spot della mela. Una storia che ha dell'incredibile

La regola numero uno per chi è accusato di violazione della proprietà intellettuale, ipotizziamo, dovrebbe essere quella di evitare di fornire ulteriori argomenti all’accusa, soprattutto ex post. Samsung, invece, non soltanto si è pesantemente ispirata al design dei prodotti Apple e ai loro spot, ma si è spinta persino oltre: ha ingaggiato le stessa bambina attrice che compare in una pubblicità dedicata all’iPhone 4S. Ecco un errore madornale da evitare quando si hanno pendenze legali con Cupertino.

Il video qui sopra proviene dal canale ufficiale di Samsung su Youtube e racconta le meraviglie del Galaxy Tab 8.9 con un piglio nettamente diverso dal solito: piuttosto che sull’hardware, come è abitudine della società coreana, si focalizza soprattutto sull’esperienza d’uso e l’aspetto umano. Ma soprattutto, vede come protagonista la medesima attrice che abbiamo già visto altrove, e precisamente nello spot dedicato alla fotocamera dell’iPhone 4S, che invece trovate qui sotto.

Ora, è pur vero che nell’ambiente pubblicitario capita talvolta che -per mancanza di talenti in un dato momento- gli attori vengano “riciclati” in spot diversi, ed è quindi plausibile che Samsung abbia involontariamente fatto una scelta discutibile. Ci si domanda però se una scivolata del genere, ancorché non voluta, sia opportuna. Perché nel frattempo, la diatriba legale che vede contrapposte Apple e Samsung sta procedendo speditamente e ha già assegnato qualche piccola vittoria sommaria alla mela, come ad esempio il blocco delle vendite del Galaxy Tab in alcuni paesi del mondo. Insomma, oltre ad essersi evidentemente ispirata al design del tablet Apple, al suo connettore Dock, all’adattatore USB, al packaging e alle icone, era proprio necessario avvalersi pure d’una fabula pubblicitaria simile e della stessa identica bambina? A questo punto, la tesi dell’involontarietà comincia seriamente a scricchiolare.

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