iTV, la TV di Apple debutta nel 2016 secondo gli analisti

La TV di Apple non è un progetto accantonato. Secondo un noto analista, è ancora in dirittura d'arrivo, ma se ne riparla nel 2016.
La TV di Apple non è un progetto accantonato. Secondo un noto analista, è ancora in dirittura d'arrivo, ma se ne riparla nel 2016.


Gene Munster è un analista Piper Jaffray dotato di una fama piuttosto robusta nell’ambiente, eppure è da anni che vaticina l’arrivo più o meno imminente di Apple TV, senza mai azzeccarlo. Ora, in un’intervista a Business Insider in occasione della Ignition Conference 2014 è ritornato all’attacco: ma per la tv con mela se ne riparla nel 2016.

Rispecando dalla memoria, è almeno dal 2011 che Munster parla di iTV ma finora nulla di concreto ha mai fatto capolino, neppure sotto forma di rumor; il che è quanto meno curioso, in un periodo in cui Apple non riesce a tenere un segreto per sé. Pier spiegare la propria cronica inaccuratezza, l’analista ricorre all’osservazione del passato recente:

“Apple si prende sempre grosse pause tra un prodotto e l’altro. Se guardiamo indietro alla scorsa decade, sono passati 3-6 ann tra due prodotti principali. E così, ultimamente l’orologio è la novità di quest’anno, che poi miglioreranno l’anno prossimo assieme ai pagamenti. E con ogni probabilità arriveremo fino al 2016, anno più adeguato come range temporale per il lancio di una televisione.”

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iTV ha senso?

Ci si domanda a questo punto che senso potrebbe avere per Cupertino gettarsi nel business delle smart tv nel 2016, quando il boom potrebbe essersi arrestato, ma Munster ha una risposta anche a questo. “Finora,” ha spiegato, “il mercato dele TV connesse non è che abbia fatto chissà che. Vendono tante unità ma la gente non usa le tv connesse se non per accedere a Netflix. Le potenzialità legate alle tv connesse non sono neppure state lontamente sfiorate, ed ecco perché non si sono persi nulla” anche arrivando in ritardo.

Secondo Munster, Apple potrebbe riuscire a ritargliarsi il 10% dell’intero mercato, il che significa circa 22 milioni di smart tv l’anno. Un risultato che aumenterebbe del 5-10% la grandezza attuale di Apple, anche se prima occorrerà valutare quanti sarebbero disposti a sborsare 1.500€ e più per un televisore con le mela sopra.

La nostra opinione

Le televisioni vengono cambiate molto raramente, mentre la tecnologia evolva alla velocità della luce; si aggiornano i formati, aumenta la qualità dei flussi multimediali e quindi serve un sistema flessibile che consenta di mantenere il pannello LCD -la parte più costosa della TV- separata dalla parte “smart.” Esattamente come avviene oggi con Apple TV. Il problema, semmai, è come incastonare comandi vocali e à la Kinect in un dispositivo tanto piccolo, ed è lì che si gioca la partita.

Amazon potrebbe aver indicato la via da seguire con Echo, lo speaker intelligente dotato di assistente vocale; ma finché Siri non diventerà davvero capace di comprendere le nostre richieste, ne dovrà passare di acqua (e silicio) sotto i ponti.

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