Steve Jobs: il mondo commenta con tristezza e ricordi

Il mondo ricorda Steve Jobs. Da Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, a Barak Obama.
Il mondo ricorda Steve Jobs. Da Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, a Barak Obama.

Il breve comunicato di Apple, annunciando la scomparsa di Steve Jobs, ha colpito tutte quelle persone che hanno seguito l’ex CEO di Apple e il suo lavoro. Molti fan, scossi dalla notizia, si sono recati all’Apple Store più vicino, come se fosse il tempio di un nuovo paganesimo, per depositarvi fiori e convogliare il proprio dolore.

Numerose sono le personalità di rilievo, dall’industria alla politica, che hanno reagito con tristezza, ricordando Steve Jobs. Fra i primi, Ron Wayne, co-fondatore di Apple nel 1976 che però non seguì Steve e Woz negli sviluppi della loro carriera.

Il mondo della tecnologia e il pubblico che lo ha appoggiato sta soffrendo una grossa perdita. È stato uno dei grandi privilegi della mia vita passare tanto tempo con Steve Jobs quando lui ed io lavoravamo assieme ad Atari. Persino quando lo conobbi negli anni ’70, era una persona estremamente dinamica con una visione chiara del futuro, che sapeva leggere abbastanza bene. Quando stabiliva un obiettivo da raggiungere, ci si dedicava con convinzione.

Il mondo della tecnologia si stringe in blocco attorno alla famiglia di Steve Jobs. Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, rimane “orfano” di un amico e di un mentore, mentre Michael Dell parla della perdita di un amico, “leader visionario e icona dell’industria tecnologica. Bill Gates, molto colpito, parla della perdita di un amico.

Eric Schmidt, ex CEO di Google che ebbe non pochi scontri con Steve Jobs in particolare a causa della nascita di Android, parlò sempre del CEO di Apple con stima. Schmidt vede l’aspetto artistico che si cela dietro al processo di creazione, che sia un nuovo dispositivo o un’intera azienda: “Jobs ha saputo combinare tocco artistico e una visione ingegneristica per creare una straordinaria azienda… è uno dei grandi della storia americana.”


Alla folla di amici, colleghi e anche concorrenti, si aggiungono i commenti del presidente americano Barak Obama e di sua moglie Michelle. Obama sottolinea come Steve Jobs abbia personificato “l’ingenuità americana”, partendo dal un garage di Cupertino per finire alla testa di una delle maggiori aziende al mondo. La sua fu la vita di un visionario che, col suo lavoro raggiunse l’obiettivo che si era posto. Così, Jobs “ha trasformato le nostre vite, ridefinito intere compagnie e realizzato una delle più difficili imprese nella storia dell’umanità: ha cambiato il modo in cui ognuno di noi vede il mondo”.

Forse è proprio questo aspetto di visionario, in anticipo sui tempi e concentrato nel realizzare il futuro che viene sottolineato più spesso. Quanto realizzato da Steve Jobs incute rispetto nei concorrenti e ammirazione. Mancherà Steve Jobs come persona ispiratrice, come ha detto Arnold Schwarzenegger. Steve è riuscito a trasmettere un ideale di vita, come fece discorso a Stanford: “Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e intuito. Tutto il resto è secondario.”

[grazie ad Emanuele Gallozzi per la foto dell’Apple Store di Palo Alto]

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