iPad: uno strumento diverso a seconda di chi lo tiene in mano

Nelle prime fasi dell’evento di ieri Steve Jobs ha presentato un video sul primo anno di iPad. Durante la diretta su Twitter ho definito la cosa “sentimentale” scherzandoci su, ma riflettendoci devo proprio dire che il tablet si meritava questa celebrazione per il suo primo giro di boa.

Il 2010 è stato davvero l’anno di iPad come annunciato da Steve sul palco dello Yerba Buena Center di San Francisco e il filmato lo dimostra. Certo, non si può negare che sia autocelebrativo al limite dell’adorazione ma ognuna delle scene di vita quotidiana mostrate dà l’idea della rivoluzione di iPad.

In genere, quando si parla di iPad e dei tablet in generale si tende a discuterne l’utilità. “A cosa serve l’iPad? Un notebook fa le stesse cose e molto altro ancora.”: è questa la tipica frase che ogni possessore di iPad si è visto costretto a cercare di confutare fallendo quasi ogni volta perché è solo provandolo nelle operazioni di ogni giorno che si scoprono le differenze e l’immediatezza delle funzioni.

Nel filmato di Apple si vedono persone usarlo per navigare in strada, per leggere in ascensore o per giocare in tram. Tutte scene che sempre più spesso è possibile osservare direttamente anche nelle città italiane. Grande spazio è stato dato anche all’utilizzo che ne fanno i bambini per cui il tablet Apple diventa uno stimolo molto più diretto e fisico di un computer interfacciato con un mouse o con un trackpad.

Per non parlare degli usi professionali nel campo dell’educazione e soprattutto in quello della medicina in cui l’iPad sta diventando ogni giorno di più un comodo strumento di lavoro per gestire pazienti e immagini diagnostiche in mobilità. Anche gli studenti universitari lo hanno scoperto come un eccellente compagno di studio per prendere appunti, per scorrere slide o documenti e per evitare di portarsi a spasso manuali ed atlanti vari da decine di chili.

Insomma, per quanto sembri paradossale, ogni iPad si differenzia dagli altri milioni di esemplari non appena lo si prende in mano e si comincia ad usarlo. L’estrema versatilità dello strumento supera di gran lunga il grado di personalizzazione di un normale pc tanto da generare feedback di utilizzo molto diversi da persona a persona.

Proprio come un libro può essere un manuale, un romanzo d’amore o un elenco di ricette anche l’iPad può essere un oggetto diverso con la differenza che la tavoletta di Cupertino può essere tante cose nello stesso spazio, a seconda di quale app si usa. E ce ne sono 65.000 tra cui scegliere.

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