Il resoconto sui fornitori: le medaglie nere di Apple



Ogni anno Apple pubblica un resoconto sui suoi fornitori e sullo sforzo da loro portato in quello che viene considerato “il Codice di Condotta dei Fornitori Apple”. Si tratta di una serie di analisi sullo stato delle società che collaborano con la Mela e che permettono alla dirigenza Apple di orientarsi per le strategie degli anni a venire. Il Codice di Condotta contempla diversi aspetti della vita lavorativa: i diritti del dipendente, la sicurezza sul lavoro, l’impatto ambientale e l’etica lavorativa.

Se lo scorso anno preoccupava l’ondata di suicidi alla Foxconn, sembra che ora il problema sia risolto. Foxconn è -lo ricordiamo- la società che fornisce in componenti sia Apple che altri clienti, fra cui Dell, Nokia, HP e Nintendo. Dato che la pressione del pubblico aveva additato Apple come principale responsabile delle pressioni sugli operai cinesi, l’azienda di Cupertino ha inviato Tim Cook per tastare il polso della situazione, accompagnato da altri dirigenti e da una squadra di psicologi specialisti in suicidi e depressioni. La situazione era tale che Apple si è affidata anche a una squadra indipendente per valutare come le tragedie alla Foxconn venivano gestite.

Apparentemente Foxconn ha fatto sforzi notevoli per migliorare le condizioni di lavoro dei suoi operai. La relazione di Apple segnala che Foxconn è stata congratulata per aver reagito rapidamente al problema, investendo in infrastrutture d’aiuto come centri d’accoglienza aperti 24 ore su 24 dove un’ampia squadra di psicologi è a disposizione dei lavoratori. Fra le nuove infrastrutture vanno enumerate anche diverse reti piazzate sotto gli edifici, per evitare “suicidi intempestivi”. La squadra indipendente ha inoltre sottolineato l’ampia collaborazione data da Foxconn agli organi di governo per chiarire e risolvere la situazione. L’inchiesta conclude che gli interventi dell’ultimo anno, “hanno sicuramente salvato delle vite”.

Ma non tutto è roseo nel resoconto di Apple: vengono segnalata 37 “violazioni assolute” del codice di condotta Apple.

Diverse fabbriche sono state additate come responsabili di gravi infrazioni, che vanno dallo sfruttamento minorile alla falsificazione dei bilanci. In alcuni casi, dopo esser stare riprese da Apple, le infrazioni sono terminate. In alcune altre situazioni, i rapporti fra le imprese ree ed Apple sono stati interrotti.

Per esempio, quattro fabbriche presentavano false buste paga, celando ad Apple questa pratica. Tre di esse si sono quindi piegate a pagare i loro operai secondo le leggi locali, mentre una quarta fabbrica non si è piegata al dictat di Cupertino che ha quindi chiuso i rapporti lavorativi con essa.

Nel resoconto vi sono ben 10 casi di sfruttamento del lavoro minorile. I 91 bambini implicati sono stati rimandati a casa e le aziende si sono impegnate nel pagare loro uno stipendio di 6 mesi (o fino al loro sedicesimo compleanno). Apple ha anche richiesto che venga migliorato il controllo dell’identità dei propri salariati, per evitare di incombere in tale reato. Anche in questo caso sono stati interrotti i rapporti con un fornitore che non si è piegato alle richieste di Cupertino e che impiegava (e continua ad impiegare) 42 ragazzi e ragazze di meno di 16 anni.

Un’altra fabbrica esponeva i propri operai a prodotti tossici. La situazione con Apple si è normalizzata appena è stato installato un nuovo sistema di ventilazione.

In un caso la stroncatura di Apple è stata senza appello. Un fornitore ha semplicemente tentato di corrompere l’ispettore inviato da Cupertino, il quale ha denunciato l’episodio senza esitare.

Il resoconto sul Codice di Condotta Apple è disponibile online (link diretto).

[Via macgeneration]

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