HP e Google hanno la soluzione per la stampa da iPad e non solo


Nell’era del cloud computing, dove tutte le informazioni viaggiano impalpabili sulla rete e magicamente appaiono su uno schermo, potremmo anche fare a meno della carta stampata.

Gli eBook reader ed i tablet ci permettono di leggere libri o giornali senza doverli stampare,  sfogliare album fotografici o consultare presentazioni senza far scorrere fiumi d’inchiostro.

Pretendere che l’iPad sia in grado di stampare potrebbe quindi sembrare solo un pretesto per i detrattori, evidentemente ignari dello spirito e dell’utilità del dispositivo, ma tant’è, l’iPad è così versatile che gli manca solo la parola, se fosse in grado di stampare potrebbe sostituire anche un notebook, almeno per certi tipi di attività.

Esistono alcune soluzioni più o meno pratiche  per stampare dall’iPad, ma nessuna di queste si basa su un ben preciso standard, al punto che lo stesso Steve Jobs ha dovuto rassicurare i possessori dell’iPad affermando, in una delle sue solite email, che la possibilità di stampare arriverà.

In realtà il problema della stampa non riguarda soltanto l’iPad, ma tutta una vasta gamma di dispositivi, come gli smartphone, i tablet ed i netbook basati su sistemi operativi browser centrici, come webOS o Chrome OS, che per loro natura “vivono” nella rete e non si curano delle periferiche legacy.

Il problema della stampa se lo sta ponendo quindi anche Google, che ha già capito che la mancanza di questa funzionalità potrebbe pregiudicare il successo dei dispositivi con Chrome OS e delle sue applicazioni web based come Google Docs.

Questi thin client in realtà hanno la capacità innata di inviare informazioni tramite i protocolli di Internet, per cui mandare in stampa un documento dovrebbe essere un’operazione semplice come inviare una email.

Google sta proprio pensando a questo, abbinare ad ogni stampante un indirizzo email a cui inviare il documento da stampare. In questo modo tutti i thin client sarebbero automaticamente in grado di stampare senza alcuna modifica al software ed al firmware.


Il problema a questo punto è dotare ogni stampante di uno specifico indirizzo email, esistono tre possibili soluzioni.

La prima soluzione, alla quale sta lavorando Google, consiste nel creare appositi software da installare su un computer connesso alla stampante, questi software si occuperanno di ricevere le email ed avviare automaticamente la stampa del contenuto.

La seconda soluzione prevede la realizzazione di appositi print server in grado di eseguire autonomamente il compito, ricevere email ed inviare alla stampante i relativi documenti. In sostanza si tratterebbe di piccoli dispositivi hardware dotati di una porta USB, per inviare i dati alla stampante, e di una porta ethernet o di una connessione WiFi per ricevere le email attraverso il router.

La terza soluzione infine, quella a cui sta lavorando HP, consiste nel realizzare stampanti che integrino direttamente questo genere di print server, risolvendo in modo definitivo anche tutta la problematica relativa ai driver di stampa, poiché questi ultimi sarebbero direttamente integrati nella stampante stessa.

Tecnicamente niente di rivoluzionario, il nocciolo del problema consiste invece nel definire uno standard comune per l’invio dei comandi di stampa tramite email ed è proprio per questo motivo che HP e Google si sono alleate nella speranza di convincere anche altre aziende ad adottare uno standard comune.

Questo sistema offre anche nuove possibilità di utilizzo delle stampanti, non è detto infatti che la stampante debba essere fisicamente vicina a chi stampa, potrebbe essere a chilometri di distanza e funzionerebbe come una sorta di fax.

Si aprono quindi scenari del tutto nuovi come, ad esempio, l’invio di cartoline in tempo reale. Una foto scattata con uno smartphone potrebbe essere inviata all’indirizzo email di una stampante che potrebbe immediatamente stampare la cartolina a casa del destinatario.

Gran parte del fatturato di HP deriva ancora oggi dalla vendita di stampanti e sopratutto dalla vendita del costoso inchiostro, per cui c’è molto interesse nel trovare nuovi potenziali generatori di contenuti da stampare, come appunto il vasto bacino degli smartphone e dei tablet.

Queste stampanti però dovranno necessariamente avere la possibilità di definire un’access list degli indirizzi email da cui è possibile ricevere i contenuti ed uno schermo per la preview dei documenti da mandare in stampa, pena la deforestazione dell’intero pianeta causata dallo spam.

[fonte The New York Times]

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