Brevetti Apple: il DRM è più sicuro con la pistola a particelle


Un nuovo, fantascientifico brevetto di Cupertino intitolato System and Method for Authentication Based on Particle Gun Emissions (“Sistema e metodo per l’autenticazione basato sulle emissioni di una pistola a particelle”) promette di rendere parecchio più sicura la gestione digitale dei diritti, vale a dire i DRM.

Il problema è che le tecnologie attuali DRM di autenticazione presentano dei problemi di sicurezza che gli derivano dalla loro stessa natura:


Permettere alle informazioni iniziali di essere ricreate attraverso le informazioni finali è un problema fondamentale dei sistemi crittografici, poiché il loro obbiettivo sarebbe quello di proteggere le informazioni iniziali. Oggi esistono molti sistemi di autenticazione. Ma per tutti c’è la necessità di una gestione migliore dell’autenticazione, in modo tale che sia impossibile estrarre informazioni iniziali da quelle finali.

La tecnologia prevista da Apple prevederebbe quindi una pistola a particelle la cui emissione fisica è peculiare e non riproducibile altrimenti, e che consentirebbe al ricevente di verificarne l’autenticità. Le variabili in gioco, infatti, sono parecchie e di difficile misurazione:

La generazione del primo e del secondo valore è basata almeno in parte sui dati di input che forniscono le proprietà di emissione della pistola a particelle, inclusi velocità iniziale, campi elettromagnetici, massa, carica elettronica e tempo. Il metodo di autenticazione basato sulle emissioni della pistola a particelle rende difficile recuperare l’input iniziale dall’output finale.

Il brevetto in questione, che porta in calce le firme di Augustin J. Farrugia, Mathieu Ciet e Pierre Betouin, è stato reso pubblico nei giorni scorsi, ma risale al primo dicembre 2008.

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